Controlli della polizia a Rosarno: espulsioni e un arresto
Fonte: www.redattoresociale.it
Operazione di polizia nel centro della cittadina, dove una decina di africani vivevano in condizioni misere. I volontari denunciano la latitanza delle istituzioni che “finanziano con milioni di euro corsi di formazione” ma non danno accoglienza
ROSARNO – Ieri mattina 10 africani sono stati controllati dalla polizia nel centro di Rosarno. Uno di loro è stato arrestato per inottemperanza a precedenti espulsioni, 3 sono stati rilasciati perchè in regola con il permesso di soggiorno e gli altri sei, irregolari, sono stati espulsi, cioè gli è stato dato il foglio di via. La notizia si apprende solo oggi da fonti della polizia di Stato e dalle associazioni di volontariato che operano con i migranti a Rosarno. I volontari definiscono “una situazione agghiacciante” il posto in cui gli africani, in prevalenza ghanesi e nigeriani, erano costretti a vivere. Si tratta di un fabbricato non finito nel centro della cittadina. In un comunicato, l’Osservatorio migranti Africalabria denuncia l’episodio e gli ‘sgomberi umanitari’, sottolineando l’assenza delle istituzioni, ancora una volta, sugli alloggi dei migranti africani. “ Sono passati poco più di 15 giorni dalla morte di Marcus, il cittadino del Gambia, che viveva in una catapecchia semi-diroccata in mezzo alla campagna senza acqua nè luce nè gas, morto per le conseguenze di una polmonite bilaterale, non in un qualsiasi paese in via di sviluppo ma nella moderna e civile Italia – si legge nella nota -E intanto a Rosarno continuano gli sgomberi e gli arresti”. I volontari scrivono che dopo la rivolta dello scorso gennaio “ci si sarebbe aspettato un minimo di intervento in direzione dell’accoglienza e invece? Invece abbiamo visto solo repressione! Ghetti, grandi fabbriche e casolari abbandonati interdetti e arresti a casaccio”.
Gli Africani sono tornati a Rosarno, ma in numero ridotto rispetto all’emergenza umanitaria di un anno fa e con la difficoltà di trovare lavoro, sostituiti dai braccianti bulgari. Secondo le stime dell’Osservatorio, che ha contatti quotidiani con le baracche e i ricoveri di fortuna in cui vivono i braccianti, sono circa 700 gli africani presenti nella Piana di Gioia Tauro oggi, contro i 2500 dell’anno scorso. “Sono aumentati invece i cittadini dell’est Europa, fonti del comune parlano di 50 autobus arrivati dalla Bulgaria” si legge ancora nella nota diramata su internet.
“Anche quest’anno ci vediamo costretti a denunciare i grandi assenti: le istituzioni a tutti i livelli, dal governo centrale agli enti locali, passando per la Regione e la Provincia di Reggio Calabria – scrive l’Osservatorio – Tutti bravi a vendere fumo, a parlare di progetti, di corsi di formazione per gli immigrati, a suon di milioni di euro, a presentare mozioni e interpellanze, a finanziare, a suon di centinaia di migliaia di euro, progetti per i migranti di cui i migranti non sanno nulla”. I volontari di Rosarno chiedono anche l’intervento della Caritas Nazionale, che a Rosarno ha presentato il dossier Migrantes 2010, ma non ha una sua struttura, come a Castel Volturno. Intervento che secondo l’Osservatorio è necessario perché a Rosarno “ la presenza significativa dei migranti coincide con i mesi più freddi dell’anno”. (raffaella cosentino)