Tra integrazione e subalternità: la mobilità lavorativa degli immigrati
Di Massimiliano Bagaglini*
Modelli di mobilità occupazionale e carriere lavorative
Prefazione di Francesco Carchedi
Numerose ricerche hanno messo in luce come a un’elevata qualità delle persone immigrate corrisponda in Italia un basso posizionamento nella gerarchia occupazionale. L’intrappolamento degli immigrati in vere e proprie nicchie lavorative, in un mercato del lavoro già fortemente segmentato, genera dispersione di capitale umano e impoverimento del tessuto socio-economico generale. Il volume affronta il problema della mobilità lavorativa degli immigrati attraverso l’analisi di circa 850 curricula vitae di lavoratori provenienti da paesi stranieri, raccolti nell’area metropolitana romana. L’obiettivo è verificare se i processi di inserimento e di mobilità avvengano in base alle «dotazioni» individuali o se vi siano altri elementi in grado di influire sulle chances occupazionali. I percorsi professionali, dal paese d’origine a quello d’arrivo, sono stati messi in relazione con le principali variabili socio-anagrafiche quali il sesso, l’età, l’area geografica di provenienza, l’istruzione, il possesso di un titolo di formazione professionale, la conoscenza della lingua italiana o di altre lingue straniere e il periodo di lavoro in Italia. Il quadro che ne emerge, tra integrazione e subalternità, si mostra ricco di sfumature. Fuori da una pura passività rispetto a forze sociali ed economiche che li sovrastano, gli immigrati appaiono spesso in grado di costruire percorsi alternativi a quelli rigidamente tracciati dalle ferree regole della domanda.
*Massimiliano Bagaglini, dottore di ricerca in Politiche sociali e Sviluppo locale, membro del Comitato direttivo nazionale dell’associazione Antigone.
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