Decreto flussi, niente nuovi stranieri a Bolzano. E a Trento arriveranno solo badanti
Fonte: www.redattoresociale.it
Su ImmigrazioneOggi video-intervista al direttore generale Immigrazione del ministero del Welfare Natale Forlani: divisione regionale dei nuovi lavoratori stranieri decisa solo dopo l’invio delle domande. Ma c’è già il sì alle richieste delle due province
ROMA – La distribuzione geografica dei lavoratori stranieri che riusciranno ad ottenere un posto di lavoro con il prossimo decreto flussi (il primo click- day è fissato per il prossimo 31 gennaio) sarà decisa dopo aver valutato la quantità di domande e la condizione effettiva del mercato del lavoro: certamente, però, le due province autonome di Trento e Bolzano hanno chiesto e ottenuto una riserva. A Bolzano non ci sarà posto per nessun lavoratore straniero, mentre a Trento ci sarà posto solamente per assistenti familiari. A dirlo è Natale Forlani, direttore generale dell’immigrazione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, nel corso di una video-intervista rilasciata al portale ImmigrazioneOggi e pubblicata oggi on line.
“L’orientamento assunto dal governo riguardo al decreto flussi – dice Forlani – è stato ponderato su tre fattori: l’esigenza di abbassare le quote di programmazione all’ingresso, la presenza di una disoccupazione crescente dei lavoratori stranieri e in particolare degli extracomunitari, una certa rigidità della domanda di lavoro – soprattutto in settori come le assistenti familiari – che non trova soddisfazione nella nostra offerta di lavoro nazionale. Questo insieme di fattori – spiega il direttore generale Immigrazione – ha portato ad una ponderazione di cifre che le regioni hanno condiviso, comprese le due province autonome, le quali hanno però manifestato l’esigenza, per il loro mercato di lavoro, di una riserva”. Si tratta di una “riserva totale di Bolzano a non avere una previsione di quote” e di “una parziale di Trento, che si riserva di averla solamente sull’assistenza familiare”. “L’orientamento – precisa comunque Forlani a ImmigrazioneOggi – sarà quello di assegnare le quote territoriali a valle delle domande, in modo che tutte le amministrazioni abbiano contezza di quale è effettivamente il mercato del lavoro in una situazione congiunturale molto complicata”.
E’ la prima volta che il riparto a livello territoriale delle quote del decreto flussi sarà effettuato soltanto al termine della presentazione delle domande e considerando le effettive richieste: un modo per venire incontro alle richieste locali, a partire appunto da quelle delle due province autonome, che hanno già sottolineato la presenza di migliaia di lavoratori disoccupati (10 mila altoatesini) attualmente in cerca di un lavoro e il loro desiderio di non accogliere (o accogliere solo in parte) nuovi lavoratori stranieri.
Nel corso della video-intervista, Forlani parla anche delle criticità del lavoro in agricoltura, caratterizzato da un “sommerso italiano” che il flusso migratorio in modo inevitabile ha ampliato: viene segnalato in particolare l’aspetto delicato dei migranti irregolari che si pongono in concorrenza con i lavoratori stranieri regolari. “Occorre organizzare – dice Forlani – una rete di servizi che valorizzi la presenza regolare e ufficiale dei lavoratori stranieri che anche quando perdono il posto di lavoro vogliono comunque rimanere in Italia”: la creazione dunque “di un mercato ufficiale gestito da operatori e imprese” in grado di ridurre l’incidenza delle presenze irregolari, contribuendo al miglioramento delle condizioni di lavoro. In ogni caso per Forlani “occorre uscire dalla logica della presa d’atto dell’irregolarità per entrare in quella che la previene, con un approccio culturale che ritiene che l’irregolarità è un male per tutti, non solo per gli italiani ma anche per gli stessi extracomunitari che lavorano regolarmente e che rischiano di dover competere per lavori sottopagati”. Importante, da questo punto di vista, anche la costruzione “di una politica pubblica che valorizzi la sussidiarietà, cioè le persone e le organizzazioni del privato sociale che dal basso si impegnano” nell’integrazione. La video-intervista integrale, nel corso della quale Forlani ha anche parlato del Piano per l’integrazione “Identità e incontro”, si trova su www.immigrazioneoggi.it. (ska)