Un altro muro in Europa?
Fonte: www.apiceuropa.com
Ad annunciarne la possibile costruzione è stato nei giorni scorsi il ministro greco per l’Immigrazione Christos Papoutsis sostenendo che: «La società greca ha superato i limiti della propria capacità d’accoglienza dei migranti clandestini».
Secondo i dati forniti dalle autorità elleniche soltanto negli ultimi 9 mesi il flusso di persone provenienti dalla Turchia è aumentato del 369% e lo scorso anno sarebbero arrivati nel Paese circa 128.000 migranti irregolari 40.000 dei quali, soprattutto afgani e pakistani avrebbero deciso di entrare in Europa dal confine greco – varco di Evros – ritenuto più “permeabile” rispetto alla frontiera bulgara.
Il varco di Evros rappresenta dunque uno dei punti di accesso all’Europa ed è per questo che, all’annuncio del progetto di costruzione di un muro lungo 12 chilometri tra Grecia e Turchia la Commissione Europea è intervenuta, affermando, per bocca di un suo portavoce, che: «i muri, le recinzioni, già in passato hanno mostrato di essere dei rimedi a breve termine, che non risolvono il problema dell’immigrazione illegale».
Alla presa di posizione di Bruxelles hanno reagito negativamente sia le autorità greche sia quelle turche. Papoutsis ha infatti dichiarato che: «È ipocrita che alcuni, che finora hanno rimproverato alla Grecia di non adempiere ai suoi obblighi nei confronti dello spazio Schengen, ora ci critichino perché rafforziamo le frontiere», mentre il primo ministro turco Cemil Cicek ha sostenuto che «Ogni Paese ha il diritto di adottare le misure necessarie per proteggere la sicurezza dei propri confini e di impedire l’ingresso illegale nel proprio territorio».