Più della metà dei bambini stranieri è senza pediatra
Fonte: www.redattoresociale.it
Convegno sulla salute materno-infantile: la maggioranza dei bambini nati in Italia da genitori stranieri non è seguito da uno specialista. Geraci (Caritas): “I migranti sono più esposti a rischi”.
ROMA – Il numero di bambini nati in Italia da genitori stranieri che hanno un proprio pediatra non raggiunge il 50%. A sottolinearlo è Salvatore Geraci, direttore dell’area sanità della Caritas e tra i docenti del corso di medicina interculturale destinato agli operatori sanitari che si è svolto al San Filippo Neri nell’ambito del progetto Ospedale amico. Geraci, nel corso del convegno “La salute materno-infantile dei migranti in Italia: criticità, buone pratiche e proposte”, svoltosi stamane a Roma, ha illustrato la situazione sanitaria degli immigrati, delineando brevemente il loro profilo. “C’è – ha detto – una sorta di selezione in partenza: le persone che emigrano sono generalmente le più forti e le più sane, ma poi sono più esposti a una serie di rischi”, legati principalmente alle condizioni socio-economiche e lavorative in cui vengono a trovarsi una volta in Italia. Un aspetto che complica l’accesso alla sanità da parte dei migranti è il fatto che “ormai le politiche sull’immigrazione sono materia nazionale, mentre la sanità è gestita a livello regionale”: ciò si ripercuote anche sui figli di persone straniere.
Un altro problema più volte messo in luce dai relatori del convegno è l’acquisizione della cittadinanza italiana, “che sembra un aspetto scollegato o secondario, invece è strettamente collegato alle politiche per la salute – ha commentato la deputata radicale Donatella Poretti – perché non è di poco conto che poi quei bambini nati in Italia debbano aspettare almeno fino a 18 anni per acquisire la cittadinanza e dunque arrivare ad avere gli stessi diritti di tutti i cittadini italiani”. (Gina Pavone)