Torino: il Coordinamento “Non Solo Asilo” promuove una campagna per la residenza ai rifugiati e richiedenti asilo.
Fonte: www.immigrazioneoggi.it
Una petizione al Comune per “modificare la regolamentazione vigente” ed “eliminare gli impedimenti”.
Una campagna per la residenza per rifugiati politici e titolari di protezione internazionale è l’iniziativa presentata sabato scorso a Torino e promossa dal Coordinamento “Non Solo Asilo”. “Fra i vari diritti garantiti a rifugiati politici e titolari di protezione internazionale dalla normativa nazionale – si legge nella petizione – vi è il rilascio della residenza in un Comune del territorio, per consentire (anche dal punto di vista burocratico) l’inserimento sociale del rifugiato e facilitare il suo percorso verso l’autonomia”. I promotori della campagna sottolineano come in numerosi Comuni del Piemonte, il rilascio della residenza risulta essere “particolarmente difficoltosa per i rifugiati e titolari di protezione internazionale, laddove essi non possano presentare un domicilio stabile e individuabile”.
Dal momento che “il sistema di protezione nazionale è gravemente carente rispetto alle esigenze dei rifugiati e il loro inserimento nel tessuto sociale italiano, molti rifugiati devono, loro malgrado, cercare soluzioni alternative di sopravvivenza che molto spesso sfociano nella condizione di senza dimora”.
I firmatari della petizione chiedono al Comune “di modificare la regolamentazione vigente nella nostra città in tema di rilascio della residenza in modo da eliminare tutti gli impedimenti che oggi consentono alla città di negare ai rifugiati politici e titolari di protezione internazionale l’ottenimento di questo fondamentale diritto”.
In occasione del lancio della campagna è stato presentato il volume La frontiera addosso. Così si deportano i diritti umani di Luca Rastello (ed. Laterza), una ricerca realizzata con il contributo dell’Ufficio Migrantes della diocesi piemontese.
La campagna e la petizione per i diritti ai rifugiati politici sono giustissime.
La questione deve essere nazionale e non solo comunale o regionale. In Italia mancano le leggi per i rifugiati e le persone con protezione umanitaria e religiosa. Devono essere leggi per i loro diritti, dalla prima accoglieza, il diritto della casa, lavoro, assistenza ed è importante finire con la pensione.
Hamza Kazazi
Associazione Albanesi All’Estero
Torino