“Click day”, il timore delle truffe. Al lavoro patronati e associazioni
Fonte: www.redattoresociale.it
Bove (Cisl Milano): “Stiamo ricevendo 200 persone al giorno. E molte persone ci hanno riferito che, per compilare la domanda nei call center o in associazioni, gli sono stati chiesti fino a 350 euro”. Non mancano compravendite di contratti di lavoro fitti
MILANO – A pochi giorni dal “Click day” continua il lavoro di patronati e associazioni che assistono i partecipanti alla lotteria del Decreto flussi 2010. “Dal 17 gennaio scorso stiamo ricevendo 200 persone al giorno” spiega Maurizio Bove, responsabile immigrazione della Cisl di Milano. E il timore di truffe ai danni dei migranti è molto alto: “Molte persone ci hanno riferito che, per compilare la domanda nei call center o in associazioni, gli sono stati chiesti fino a 350 euro”, spiega Bove.
Ad appuntamenti come sanatorie e decreti flussi si presentano puntuali, a ogni occasione, faccendieri e truffatori di ogni sorta. “Alcuni utenti ci hanno raccontato di essere stati contattati da commercialisti, o presunti tali, che si erano offerti di inviare la domanda dietro pagamento di 800 euro”, aggiunge Riccardo Piacentini responsabile immigrazione della Cgil.
Come era già successo con la sanatoria di colf e badanti anche in queste settimane “si stanno verificando compravendite di contratti di lavoro fittizzi, che vengono acquistati a caro prezzo dagli immigrati -spiega Ilaria Scovazzi, responsabile immigrazione Arci Milano-. E ci saranno anche persone che, avendo ricevuto informazioni sbagliate dai loro truffatori, presenteranno la domanda pur non avendo i requisiti”.
Perplessità delle associazioni anche sul metodo scelto dal Ministero per gestire l’invio delle domande. Il “cervellone”, nelle scorse settimane, si era inceppato diverse volte e il timore è che non riesca reggere a tante connessioni contemporanee che si verificheranno nell’arco di pochi minuti. Questo fatto, unito all’impossibilità di inviare le domande “a pacchetto”, spiega lo sforzo dei patronati e delle associazioni (dal Naga alle Acli, dall’Arci a Cisl e Uil) per incoraggiare gli utenti a inviare la domanda dal proprio pc.
In tanti si sono rivolti alla Cgil dove sono state organizzate assemblee quotidiane per istruire gli utenti sull’uso del sistema informatico del ministero dell’Interno: “Hanno partecipato migliaia di persone e, anche se noi abbiamo invitato gli utenti a inoltrare la domanda da pc di casa, un centinaio di persone hanno comunque voluto che fossimo noi a sbrigare tutta la pratica”, spiega Riccardo Piacentini. Affollata anche la sede provinciale delle Acli: “Ogni mattina abbiamo organizzato delle dimostrazioni pratiche per gruppi di 80-90 persone: simuliamo la compilazione del modulo, rispondiamo a dubbi e domande -spiega Carla Pucilli, responsabile sportello immigrati-. Hanno capito la procedura e quasi tutti hanno scelto di procedere autonomamente”.
Ma le difficoltà non si risolveranno con il “click day”: chi ha fatto la richiesta di regolarizzazione deve adeguarsi al segreto di Pulcinella che sta alla base del Decreto flussi e tornare nel proprio Paese d’origine in attesa della chiamata. “Ma la convocazione per rilasciare il nulla osta arriverà dopo mesi, come dimostrano le esperienze passate -commenta Maria Vittoria Moro del Naga-. E spesso il datore di lavoro che ha regolarizzato una persona che già lavorava in nero per lui, si vede costretto ad assumere una seconda persona, a termine, in attesa che si concluda la trafila burocratica”. (is)