La verità sui “Tunisini” negata dalla Protezione Civile ma confermata da “La voce del popolo”
Di don Fredo Olivero
Da La voce del popolo 10/04/2011
Profughi, Settimo è pronta ad accogliere
«Da circa un mese abbiamo dato alla Prefettura la nostra disponibilità a ospitare nel nostro Centro polivalente ‘Teobaldo Fenoglio’, già utilizzato dal 2008 a questo scopo per circa 350 profughi, un’ottantina di profughi ma non abbiamo ancora notizie» dice il sindaco di Settimo Torinese, Aldo Corgiat Il centro settimese è un polo territoriale della protezione civile e Centro polifunzionale della Croce Rossa Italiana attrezzato con strutture per i pasti e presidi sanitari. «Chiediamo alle autorità – come ha anche indicato l’Arcivescovo in questi giorni – di puntare su piccoli presidi perché una struttura come l’Arena Rock, con migliaia di persone, è ingestibile. Oltretutto respingere in modo preventivo o ghettizzare le persone non è accettabile – spiega Corgiat – ed è contro le regole internazionali».
Il modello Settimo ha due lati della medaglia: il progetto Dado e, appunto, il centro polivalente. Entrambi riusciti. «Si tratta di due strutture e progetti diversi – precisa Corgiat: il Dado è un programma di integrazione per 50-60 persone che abbiamo avviato con successo con le famiglie Rom mentre i poli della protezione civile è un centro di prima accoglienza attrezzato, per legge, a fornire trattamenti sanitari, pasti, alloggi e appoggio logistico». Quest’ultimo può accogliere persone in attesa di riconoscimento dello status di rifugiato politico, i richiedenti asili politici insomma. Quindi l’esempio settimese in cui anche parrocchie e associazioni sono da anni coinvolti, soprattutto nella fase post emergenza verso l’integrazione, predilige gruppi contenuti. Il rispetto dei diritti umani è al primo posto, un dovere per l’amministrazione settimese ancor più indispensabile di fronte alle tragiche esperienze vissute da queste persone. La soluzione settimese può essere ripetuta in tutta la regione? «Credo di sì – conclude Corgiat che propone – in Piemonte si possono utilizzare una quindicina di posti, evitando dì ammassare troppe persone in un unico luogo rendendo difficile la gestione».
Una risposta
[…] […]