La crisi non ferma l’integrazione finanziaria degli immigrati: 7 su 10 hanno rapporti con le banche.
Fonte: www.immigrazioneoggi.it
Domani a Roma l’Abi presenta la terza indagine sulla bancarizzazione degli immigrati, cresciuta nell’ultimo biennio.
7 immigrati su 10 residenti in Italia sono “bancarizzati”, hanno cioè un rapporto contrattuale con un istituto bancario. Tra il 2007 e il 2009, nonostante la crisi economica, il processo di integrazione economico-finanziaria è proseguito a ritmi significativi, con velocità diversa a seconda della nazionalità di provenienza e del territorio di residenza.È uno dei primi dati che emerge dalla terza ricerca sull’evoluzione del processo di bancarizzazione dei cittadini stranieri in Italia, realizzata dall’Associazione bancaria italiana insieme al CeSPI (Centro studi di politica internazionale). L’indagine, in via di pubblicazione, si basa su di un campione rappresentativo di quasi il 90 per cento degli stranieri di 21 nazionalità residenti in Italia. Il processo di bancarizzazione si è dunque consolidato nel suo insieme, anche se procede a velocità diversa a seconda delle aree del Paese. Al Sud è meno rapido, anche se proprio qui c’è la maggiore incidenza dei prestiti per l’acquisto della casa, visto che uno su tre è un mutuo.
Di questi temi si discuterà al convegno Immigrati e inclusione finanziaria: fatti e prospettive in un contesto che cambia, in programma domani a Roma presso la sede dell’Abi.