Burqa e niqab: la Commissione affari costituzionali approva la proposta di legge per vietarli. A settembre il testo in aula.
Fonte immigrazioneoggi.it
Previsto anche l’arresto per chi obbliga una donna a coprirsi integralmente. Vota a favore la maggioranza, si astiene l’opposizione, contrario il Pd.
La Commissione affari costituzionali della Camera ha approvato ieri la proposta di la legge sul divieto di burqa e niqab. Il provvedimento sarà esaminato a settembre dall’aula di Montecitorio.
Il testo, frutto di una mediazione, è stato approvato con i voti favorevoli dei gruppi di maggioranza e l’astensione di Fli, Ucd e Idv. Contrario il Pd.
Il provvedimento vieta il travisamento del volto in luoghi pubblici con burqa e niqab, ma anche con caschi, o altri indumenti di “origine etnica”, e prevede sanzioni pecuniarie per chi contravviene il divieto. Molto più severe le sanzioni per coloro che obbligano terzi ad indossare questi indumenti: pene pecuniarie fino 30.000 euro e reclusione fino a 12 mesi.
Il testo consta di tre articoli. Il primo, che modifica l’articolo 5 della legge 22 maggio 1975, n. 152, stabilisce che, salvo alcuni casi di giustificato motivo espressamente individuati, “è vietato celare o travisare il volto o comunque rendere impossibile il riconoscimento personale in luogo pubblico o aperto al pubblico, anche mediante caschi protettivi o indumenti o accessori di qualsiasi tipo, compresi quelli di origine etnica e culturale, quali il burqa e il niqab”. Eccezioni vengono previste in caso di condizioni di salute certificate o per motivi professionali. Deroga anche in caso di partecipazione a feste o a manifestazioni sportive, artistiche o tradizionali.
?Previste ammende da 300 a 500 euro per chi trasgredisce. Il giudice può però disporre che la pena pecuniaria sia commutata nell’obbligo di prestare servizio non retribuito presso associazioni o enti che svolgono attività sociali e culturali comunque finalizzate al raggiungimento di obiettivi di integrazione sociale.
Con l’articolo 2, si introduce nel nostro ordinamento il nuovo reato di “costrizione all’occultamento del volto”: reclusione da quattro a dodici mesi e multa da 10.000 a 30.000 euro per “chiunque costringa taluno all’occultamento del volto con violenza, minaccia o abuso di autorità o in modo da cagionargli un perdurante e grave stato di ansia o di paura o da ingenerare nella persona un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto”. La pena è aumentata se il fatto è commesso a danno di minore o di persona con disabilità.
All’articolo 3 viene infine stabilito che la condanna in via definitiva per il reato di costrizione all’occultamento del volto preclude l’acquisto della cittadinanza.
Positivo il commento del ministro per le Pari opportunità, Mara Carfagna. “Il velo integrale – ha dichiarato – non è mai una libera scelta delle donne, ma un segno di oppressione culturale o fisica: vietarlo nei luoghi pubblici vuol dire restituire la libertà alle donne immigrate, aiutarle ad uscire dai ghetti culturali nei quali tentano di rinchiuderle e, quindi, lavorare per la loro integrazione”.
(Al. Col.)
Fonte foto: diregiovani.it