Imprese immigrati, Comune di Prato chiede deposito cauzionale
Il Comune di Prato denuncia la ‘dilagante evasione fiscale delle aziende cinesi’ e propone al governo di correre ai ripari con una norma per istituire un deposito cauzionale da far versare agli extracomunitari che vogliono aprire una partita Iva.
‘Urge – ha spiegato questa mattina nel corso di un incontro con la stampa l’assessore comunale alla sicurezza di Prato Aldo Milone – un’azione legislativa di carattere nazionale. Domani il sindaco sara’ a Roma al tavolo sulla sicurezza per sollecitare il sottosegretario Mantovano all’istituzione di una norma precisa. Sarebbe auspicabile, rifacendoci all’esperienza del Canada, che gli extracomunitari intenzionati ad aprire una partita Iva fossero vincolati a un deposito cauzionale, da rimborsare eventualmente dopo la prima dichiarazione dei redditi’.
Prima di avanzare la proposta l’assessore Aldo Milone ha presentato i dati sull’evasione dei cittadini orientali a Prato: nei primi otto mesi dell’anno sono state controllate dal Comune 189 aziende di confezione con titolari e dipendenti cinesi: 131 sono risultate ‘fuori dalla regolarita’ del codice penale per abusi edilizi e per 127 di queste e’ scattato il sequestro dell’immobile’. I macchinari sequestrati nel 2011 sono stati 3484. Gli introiti comunali registrati l’anno scorso per il dissequestro dei macchinari – 228 mila euro – e’ gia’ stato superato nei primi otto mesi del 2011: nelle casse del Comune sono gia’ entrati 232.352 euro. Nell’arco di un biennio sulle (settembre 2009-settembre 2011) 510 confezioni hanno ricevuto un blitz della squadra interforze composta da polizia municipale, vigili del fuoco, ispettori del lavoro e dell’Asl.