Le seconde generazioni superano quota 600 mila
Dossier Caritas/Migrantes. Numero in crescita grazie ai quasi 80 mila figli di entrambi i genitori stranieri nati nel corso del 2010 (+1,3%). La questione della cittadinanza
ROMA – Sono quasi 80 mila (78.082, +1,3% rispetto all’anno precedente) i figli di entrambi i genitori stranieri nati nel corso del 2010, cifra che porta a oltre 600 mila il numero delle seconde generazioni nel nostro paese: 650.802. La loro incidenza sul totale della popolazione straniera è di circa un settimo. Lo rivela il Dossier Caritas/Migrantes 2011.Si tratta di un segmento della popolazione in costante crescita – nel 2001, in occasione del censimento, erano circa 160 mila persone – e che con sempre maggiore consapevolezza e insistenza richiede adeguati spazi di partecipazione, a partire dalla revisione della normativa in materia di cittadinanza. Attualmente, infatti, non esiste nessun automatismo o percorso agevolato, e perciò incentivante, che garantisca a chi nasce in Italia da genitori stranieri – o anche vi arriva in tenera età – l’acquisizione della cittadinanza italiana, con un’evidente mancanza di rispondenza tra lo status giuridico e l’identità personale e sociale costruita nei percorsi formativi e nelle relazioni intessute nello spazio della propria esistenza: il “nostro” paese.
Più in particolare, secondo l’articolo 2 della legge 91/1992, lo straniero nato in Italia può richiedere la concessione della cittadinanza italiana solo al compimento del diciottesimo anno, ed entro un anno da quella data, se in grado di soddisfare alcuni requisiti, primo tra tutti la residenza ininterrotta (e certificata) sul territorio nazionale. Fino a quel momento si resta vincolati alla normativa in materia di immigrazione, con un inevitabile senso (pienamente reale) di precarietà, se non di estraneità, e di distinzione rispetto ai propri coetanei. L’Italia, essendo il loro paese di appartenenza, è chiamata a non considerare la cittadinanza come fattore di esclusione e a facilitarne l’acquisizione in tempi ragionevoli, esigenza su cui sta richiamando l’attenzione la campagna “L’Italia sono anch’io”, promossa dall’associazionismo di ispirazione laica e religiosa