Nosiglia scrive a Frattini “Aiutiamo i fratelli copti”
Lettera dell’arvivescovo al responsabile della Farnesina: “So che è sensibile su questo tema: gli ho chiesto di farsi promotore di un’iniziativa a livello europeo”
di MARIA ELENA SPAGNOLO
Nosiglia scrive a Frattini “Aiutiamo i fratelli copti”
Una lettera per il ministro Frattini. Mittente: l’arcivescovo Cesare Nosiglia, preoccupato per la sorte dei cristiani copti dopo l’ultima strage avvenuta in Egitto lo scorso 10 ottobre. Nosiglia ne ha parlato ai margini della messa per la festività di Ognissanti celebrata al Cimitero Parco. “Una ventina di giorni fa ho scritto una lettera al ministro perché si faccia promotore di questa esigenza a livello europeo; bisogna che l’Europa faccia qualcosa per i nostri fratelli copti. So che il ministro è molto attento a questi argomenti, l’ho ringraziato e invitato ad agire”. Questa sera Nosiglia presiede alle 21 una messa di preghiera proprio per i copti e i cristiani del Medio Oriente al Sermig; partecipano la Commissione ecumenica protestante e le diverse Chiese ortodosse di Torino. “La primavera araba ha dato molte speranze, ma su alcuni aspetti non si vedono segnali positivi: ad esempio la libertà religiosa – ha spiegato l’arcivescovo – quello che è successo in Egitto è emblematico. Bisogna fare pressione perché vengano rispettati tutti i diritti umani”. L’Arcivescovo si è rivolto anche a chi vive nel nostro Paese. “Anche le comunità in Italia devono dare una spinta, ci deve essere reciprocità. Ad esempio qui vengono fatte le moschee. La democrazia deve vivere del rispetto di tutti, come avviene qui. Le comunità religiose che vengono accolte qui, non solo musulmane, si facciano carico perché anche negli altri
Paesi venga rispettata la libertà. E’ un appello che rivolgo a tutti; poi certo, le condizioni politiche sono difficili. Paradossalmente questi cristiani hanno meno garanzie adesso di prima. Eppure bisogna ricordare che i copti erano lì da prima dei musulmani, è una comunità molto antica”. Secondo Nosiglia l’Europa può intervenire: “ Non bisogna pensare solo agli aspetti economici, o all’uso della forza. L’Europa può fare qualcosa di più, certo nel rispetto di quello che decidono i popoli sovrani, seguendo la via del dialogo”. “Il cristianesimo è adesso la religione più perseguitata al mondo – ha detto Nosiglia – propugna i diritti umani e questo disturba i fondamentalisti, è pungolo di modernità”.
Fonte: torino.repubblica.it