Unar: dal censimento agli alloggi delle Poste, accesso sbarrato agli stranieri
Alcuni dei casi segnalati dall’Unar nel 2011. A sorpresa la giunta milanese non torna indietro sul bando per rilevatori riservato ai cittadini italiani. Per Milano e Genova si arriva alla condanna dei tribunali
ROMA – I cittadini stranieri sono stati discriminati anche in occasione del censimento Istat. Solo i Bolzano e Livorno ammettevano i cittadini stranieri per fare i rilevatori dei questionari. Grazie a un intervento dell’Unar, l’80% dei comuni capoluogo ha riaperto i bandi, modificando i requisiti. Milano e Genova invece sono stati condannati dai giudici per comportamento discriminatorio, nel caso di Milano, anche se il bando era stato formulato dalla precedente amministrazione, la giunta Pisapia era stata avvisata dei ricorsi ma non ha provveduto a riaprire i bandi prima della decisione del Tribunale. “In questo momento c’è molta pressione per i posti di lavoro per i giovani e questo può spingere a riservare i bandi agli italiani” spiega il direttore dell’Unar Massimiliano Monnanni. Condannato dal Tribunale di Milano, con un’ordinanza del 4 aprile 2011 anche L’Istituto Nazionale dei Tumori, dopo il reclamo di otto infermieri stranieri sostenuti da CISL e USB (Unione Sindacale di Base) contro la Fondazione IRCCS che aveva indetto un concorso pubblico ed una selezione per l’assunzione di infermieri rispettivamente a tempo indeterminato e determinato, richiedendo il requisito della cittadinanza italiana o comunitaria.
Questi, insieme alle frasi razziste pronunciate da politici ed esponenti delle istituzioni e ai libri didattici con stereotipi sui rom, sono solo alcuni dei casi sui cui ha aperto un’istruttoria l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali istituito presso il Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio nel corso del 2011. ”E’più facile educare un cane di un rom” è la sconcertante opinione espressa durante una trasmissione radiofonica da Tiziana Maiolo, portavoce di Futuro e Libertà nel Consiglio Comunale di Milano. “I cagnolini e i bambini si possono educare – dice – I bambini sono come i cani: li puoi educare. Quelli (i rom) fanno la pipì sui muri: il mio cagnolino non fa la pipì sui muri!”. Questa per l’Unar è propaganda di idee fondate sulla superiorità o sull’odio etnico razziale (violazione legge Mancino) e pertanto l’Ufficio ha inviato alla magistratura la comunicazione di notizia di reato. Un’altra segnalazione è quella di un libro di testo per l’insegnamento della lingua italiana per gli stranieri che contiene frasi sconvenienti e grossolani stereotipi nei confronti dei Rom e dei Sinti. L’Unar ha chiesto alla casa editrice di emendare il testo o, in alternativa, a ritirarlo dal commercio.
Anche il braccialetto identificativo messo dai vigili urbani di Roma al polso degli ambulanti abusivi nel centro storico per collegare la merce sequestrata al venditore è un chiaro atto discriminatorio. “Una palese violazione dei diritti umani delle persone coinvolte, sottoposte inutilmente a pratiche degradanti ed umilianti” ha comunicato l’Unar alla giunta Alemanno. Dopo l’intervento dell’Ufficio antidiscriminazioni, Poste italiane Spa sta rivedendo i requisiti dei bandi di gara per la vendita di alloggi di sua proprietà. Le Poste avevano ristretto l’accesso soltanto ai cittadini italiani. L’Unar ha ritenuto che questo limite violasse l’art. 3 della Costituzione italiana e le convenzioni internazionali sui diritti umani. I casi registrati, ben 859 nei primi dieci mesi dell’anno, raccontano un paese con forti derive razziste, che 51 volte sono sfociate nelle aggressioni, portate a termine o tentate. Come il 7 gennaio 2011, quando nella notte fu incendiato a Roma sulla via Casilina, il locale di Jasbir Singh detto Baba, un cittadino indiano. Il direttore dell’Unar ha scritto anche all’Ad delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, dopo la messa in onda di un servizio di “Striscia la notizia” che il 19 aprile scorso mostrava un dipendente delle FS che alla stazione di Milano parlava dei “forni crematori come unica soluzione per liberarsi di mendicanti di origine straniera e di alcune ragazze Rom presenti in stazione, presso le macchinette per l’acquisto automatico di biglietti”. Le ferrovie hanno aperto un’inchiesta interna, in cui terranno conto del parere dell’Unar.
Fonte: www.redattoresociale.it