Napolitano: gli immigrati “un’energia vitale di cui l’Italia ha bisogno”.
Nella giornata dedicata ai “nuovi cittadini italiani” il Capo dello Stato sottolinea che “non comprendere la portata di questo fenomeno e quanto sia un necessario contributo per il Paese significa non saper guardare la realtà”.
“Senza il contributo degli immigrati all’economia del nostro Paese anche il fardello del debito pubblico diventa più difficile da sostenere”. Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in un concitato clima dovuto alla crisi politica ed economica, ha ricordato l’apporto degli immigrati nel corso dell’incontro dedicato ai “nuovi cittadini italiani”, che si è tenuto ieri al Quirinale.Gli immigrati, ha ricordato il Capo dello Stato, rappresentano “un’energia vitale di cui l’Italia ha bisogno” e “non comprendere la portata di questo fenomeno e quanto sia un necessario contributo per il Paese significa non saper guardare la realtà”. Il Presidente della Repubblica ha ricordato che senza di loro l’Italia oltre ad essere più vecchia “avrebbe meno potenzialità di sviluppo”.
La cerimonia – condotta da Silvana Pepe – è stata aperta con la proiezione di un filmato realizzato dalla struttura Rai-Quirinale dal titolo Italiani di domani. Ha fatto seguito la presentazione dell’esperienza di integrazione delle atlete, tutte italiane anche se di origine diversa, della Nazionale di ginnastica ritmica, un breve concerto al pianoforte del maestro Alexander Romanovsky e la testimonianza del nuovo cittadino, Adbe Hakim Jellaomi.
Erano presenti il presidente della Camera dei Deputati, Gianfranco Fini, il vice presidente del Senato della Repubblica, Emma Bonino, il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Gianni Letta, personalità del mondo dello sport e esponenti del mondo politico e della società civile.
Nel suo intervento, il Presidente della Repubblica ha ricordato che i figli di immigrati nati in Italia sono oltre mezzo milione, quelli che studiano nelle nostre scuole sono 700 mila, ma ancora pochi ottengono la cittadinanza.
“Se noi desideriamo che i nipoti e i pronipoti dei nostri immigrati all’estero mantengano un legame con l’Italia, non possiamo chiedere a chi è immigrato in Italia di ignorare le proprie origini” ha evidenziato Napolitano.
Per il Capo dello Stato “importante è che vogliano vivere qui e si impegnino a rispettare la lingua, i valori nazionali, i doveri civici del nostro Paese”. Quindi, il Presidente della Repubblica ha aggiunto che gli immigrati in Italia, “pur mantenendo un legame con le loro origini, esprimono la volontà di essere italiani: non dobbiamo deludere questa fede sull’Italia”.
Per il titolare del Quirinale, “è necessario riflettere sulla possibilità di una riforma di modalità e tempi per il riconoscimento della cittadinanza” ai figli di immigrati nel nostro Paese. Su questo punto, ha poi ricordato Napolitano “si è raggiunta una sensibilità politica significativa e diffusa nella discussione del gennaio 2010 alla Camera. Bisogna riconoscere come cittadini italiani i bambini nati in Italia da genitori stranieri”.
Fonte: www.immigrazioneoggi.it