A proposito dell’incontro governativo italo-romeno
Verso una normalità e positività dei rapporti (da Il Sole 24 ore, 10 ottobre)
Roma (Migranti-press) – L’importanza di non drammatizzare troppo il problema-sicurezza per i romeni, vista la forte interdipendenza delle due economie, è ben chiara nella mente dei premier dei due Paesi, Silvio Berlusconi e Calin Popescu Tariceanu che hanno presieduto il primo vertice bilaterale italo-romeno nel formato adottato tra Paesi della vecchia Europa e dunque allargato ai ministri degli Esteri, dell’Interno, della Giustizia, dello Sviluppo economico, dell’Istruzione e della Cultura. Berlusconi e Tariceanu, in un clima rilassato, hanno aperto una nuova stagione di dialogo archiviando definitivamente i problemi nati un anno fa con l’omicidio Reggiani e con la successiva “caccia ai rom”. Berlusconi ha parlato dei romeni come di «persone serissime che si sono inserite nel mondo del lavoro o fondando loro stessi aziende alle quali siamo grati per il forte contributo che danno alla nostra economia». I due premier si sono trovati d’accordo anche sulla collaborazione nel settore della sicurezza e della cooperazione giudiziaria. Rispetto al passato le autorità romene sembrano pronte a superare le difficoltà che, negli anni passati, hanno impedito l’attuazione dell’accordo del 2003 per il trasferimento in patria dei detenuti romeni con sentenze definitive che si trovano nelle carceri italiane (poco più di 800).
«Un numero che scenderà – ha assicurato Tariceanu – anche perché il numero dei reati commessi da romeni sta calando». In ogni caso, il premier romeno ha tenuto a precisare che «non esiste il rischio che le persone condannate in Italia possano essere rilasciate in Romania». Dal 12 ottobre, inoltre, entrerà in vigore l’accordo sui minori non accompagnati firmato lo scorso 9 giugno che consentirà le misure necessarie al rimpatrio. I due Paesi saranno, poi, spalla a spalla anche nel realizzare programmi di integrazione per romeni in Italia. Tariceanu, accompagnato dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha fatto visita ieri alla scuola Aralia di Roma, modello di istruzione bilingue.
Dialogo politico rafforzato tra i due Paesi (si pensa a un vertice a tre con la Serbia) ma soprattutto partnership in economia. Energia prima di tutto. Dall’oleodotto Costanza-Trieste ai programmi nucleari dell’Enel che già oggi distribuisce il 30% dell’energia elettrica di quel Paese perché «è interesse comune – ha osservato Tariceanu – garantire l’autonomia energetica di entrambi i Paesi». Tariceanu ha apprezzato molto la presenza in Romania di grandi imprese (oltre ad Enel, Pirelli ed Ansaldo) e ha sollecitato maggiori investimenti da parte dei grandi gruppi.
16/10/2008