Gli immigrati allungano la vita. Blangiardo: “Investire sulle loro famiglie”
Rapporto Ismu. Le famiglie di stranieri sono circa 1,6 milioni, a cui si possono aggiungere altre 500 mila miste; 3 famiglie su 8, però, vivono “in stato di deprivazione materiale”
MILANO – “Se vogliamo un futuro dobbiamo investire sulle famiglie degli immigrati”: per il demografo Giancarlo Blangiardo una delle nuove sfide per la politica è garantire che possano vivere dignitosamente nel Belpaese. Secondo il XVII rapporto Ismu, presentato oggi a Milano (vedi lanci precedenti), le famiglie di stranieri sono circa 1,6 milioni, a cui si possono aggiungere altre 500mila miste. Tre famiglie su otto, però, vivono “in stato di deprivazione materiale” (tra quelle italiane sono il 13,9%). Gli immigrati però allungano la vita all’Italia. Sono infatti gli unici ad avere un saldo positivo del “Prodotto vitale demografico”, che si calcola in anni vita che un gruppo di persone garantisce. “Nel corso dell’anno 2010 nella popolazione residente in Italia sono stati immessi 61,5 milioni di anni di vita residua grazie all’apporto delle nascite e del saldo netto dei movimenti migratori e si sono consumati per morte 59,8 milioni di anni di vita”, afferma Giancarlo Blangiardo. In particolare gli italiani hanno prodotto nel 2010 41,6 milioni di anni vita ma ne hanno consumati 55,6. Un saldo negativo, dunque. Per gli stranieri è l’opposto: hanno prodotto 19,9 milioni di anni vita e ne hanno consumati 4,2, con un saldo positivo di circa 15,7 milioni di anni vita. “Le famiglie più povere tra quelle immigrate sono però quelle che hanno figli – sottolinea Blangiardo -. Il futuro della vitalità dell’Italia però dipende da loro”.
Un indicatore del benessere è la casa. Nel 2009 (ultimi dati disponibili) il 15,1% di famiglie di soli stranieri aveva un’abitazione di proprietà. La percentuale sale al 50% nelle famiglie miste (contro il 71,6% di quelle composte da soli italiani). Il 20% degli stranieri vive però in condizione di insufficienza di spazio abitativo, contro il 15% di famiglie miste e il 9% di quelle italiane. “Le famiglie di soli stranieri evidenziano una percentuale che è il doppio (14,9%) rispetto alle famiglie miste (7,8%) e il triplo a quelle italiane (4,7%) per quanto riguarda l’incidenza dei casi di grave deprivazione abitativa, intesa come condizione di sovraffollamento unita a un atro grave problema legato alla casa” si legge nel Rapporto Ismu.
Fonte: www.redattoresociale.it