“Classi Ponte”? La Gelmini ridimensiona la mozione della Lega
Milano (Migranti-press 43) – In un incontro a Milano con giovani leghisti, l’on. Gelmini, Ministro dell’Istruzione, dà una sua interpretazione, che di fatto è ridimensionamento e correzione alla mozione proposta dalla Lega e approvata alla Camera dei Deputati sulla costituzione di classi a parte, chiamate poi “classi ponte” per gli alunni stranieri che non conoscono ancora a sufficienza la lingua italiana. “Forse si sarebbe dovuto usare un termine diverso”, precisa il Ministro, perché “classi ponte” fa pensare a luoghi separati, a classi di seria A e di serie B”. Secondo lei invece “gli immigrati frequentano e frequenteranno normalissime classi, a cui bisognerà aggiungere dei corsi di lingua italiana, così come accade all’estero”. Forte era stata e continua ad essere la reazione contro la mozione. Famiglia Cristiana fa un editoriale sul numero di questa settimana nel quale parla – già nel titolo – di “Risposte sbagliate a problemi reali di inserimento”. “La questione dell’italiano – scrive il giornale – è solo una scusa. Tutti sanno che le cosiddette classi di inserimento non sono efficaci. I risultati migliori si ottengono con classi ordinarie e con ore settimanali di insegnamento della lingua. In Italia questo, in parte, avviene. Lo prevedono le “Linee guida” (2006) dell’allora Ministro Moratti per l’accoglienza degli alunni immigrati”. E aggiunge: “La mozione, poi, va letta fino in fondo. Prevede che i bambini immigrati, oltre alla lingua italiana, debbano apprendere il ‘rispetto di tradizioni territoriali e regionali’, della ‘diversità morale e della cultura religiosa del Paese accogliente”, il “sostegno alla vita democratica!” e la “comprensione dei diritti e dei doveri”. Qualcuno sa dire come spiegarlo a un bambino di 5-6 anni, che deve ancora apprendere l’italiano?
Per il settimanale cattolico dunque c’è il rischio di “una società spaccata in due, di cui una con meno diritti dell’altra. La mozione approvata dal Parlamento fa scivolare pericolosamente la scuola verso la segregazione e la discriminazione”.
28/10/2008