Stranieri, in Toscana le migliori condizioni di inserimento occupazionale
Rapporto Cnel: al secondo posto Emilia Romagna e al terzo Friuli Venezia Giulia, dove è garantito ai lavoratori immigrati il reddito più alto, insieme al resto del Nordest
ROMA – Se si è immigrati e si cerca lavoro la direzione da prendere è quella della Toscana. è qui, infatti, che secondo il Cnel si trovano le migliori condizioni. Il rapporto presentato oggi a Roma (vedi lanci precedenti) piazza la regione in cima alla classifica con un indice, in una scala da 1 a 100, di 69,7. Se poi si cercano altre opzioni si può puntare su Emilia Romagna (69,6) o Friuli Venezia Giulia (69,5). Non compaiono invece sul podio i poli lavorativi per eccellenza: la Lombardia si ferma al 64,5, il Veneto al 63,8, il Lazio al 63,2 e il Piemonte al 62,7. Seguono a stretto giro la Liguria (61,9) e l’Umbria (61). Le prime tre province con il maggiore indice sono invece Reggio Emilia (79,4), Prato (78,5), Trieste (74,0).
Diversi i fattori presi in considerazione per questa classifica: il grado d’impiego di manodopera immigrata, la capacità di assorbimento del mercato lavorativo, il reddito garantito, l’occupazione femminile e il numero di lavoratori in proprio. Nel dettaglio, in Italia i lavoratori immigrati sono il 16,1% del totale (Inail, 2009), ma un dato molto superiore caratterizza il Nordest, con la punta del Trentino Alto Adige (24,7%), e diverse regioni del centro, come Umbria (18,3%), Marche (17,3%) e Toscana (16,7%). Saldi occupazionali positivi tra i lavoratori stranieri si riscontrano, invece, in diverse regioni soprattutto al Sud. Su tutte svetta la Basilicata (104,4 assunti per 100 cessati). Valori alti, tra le province, si trovano a Cagliari (107,9), Palermo (106,5), Prato (106,4). Quanto al reddito, gli importi più elevati (oltre 13mila euro annui pro capite) sono concentrati a Nordest: il Friuli Venezia Giulia predomina con 14.203,79 euro, seguito da Trentino Alto Adige (13.789,07), Emilia Romagna (13.536,88) e Veneto (13.027,68). Va peggio in Campania, ultima con 6.997,23 euro.
Tra le province, invece, prevalgono Reggio Emilia (17.348,53), Pordenone (17.160,57), Gorizia (16.352,68). Sul fronte dell’occupazione femminile è il Lazio in vetta, con il 61,3% di donne che nel 2009 hanno goduto di continuità lavorativa, contro una media nazionale del 58,5%. Seguono Friuli Venezia Giulia (60,4%), Piemonte (59,3%) e Lombardia (58,7%). Valori ancora più alti si riscontrano in provincia di Lecce (67,5%), Varese (66,6%), Treviso (66,6%). Infine, la percentuale maggiore di imprenditori stranieri si ritrova in Toscana, che con il 6,4% supera di molto la media italiana ferma al 3,6%. A seguire, Lombardia (5,5%), Emilia Romagna (5,1%), Piemonte (5,1%), Veneto (4,2%), Friuli Venezia Giulia (3,9%) e Lazio (3,9%). Tra le province fa eccezione Prato, con il 21,5% del totale locale.
Fonte: www.redattoresociale.it