Sudamerica, nasce la Banca del Sud
di Roberto Montoya
“Patria Sì, colonia No!” è lo slogan dei presidenti alla firma sull’atto di nascita della Banca del Sud, la prima banca composta da sette paesi del Sudamerica, che avrà lo scopo di promuovere progetti di sviluppo evitando i condizionamenti del Fondo monetario internazionale e della Banca mondiale. L’America latina continua così a grandi passi il cammino ambizioso verso l’integrazione e la ripresa economica. Argentina, Brasile, Bolivia, Ecuador, Paraguay, Uruguay e Venezuela sono i paesi fondatori che hanno dato il via all’atto costitutivo della banca, organismo finanziario che avrà come compito principale di aiutare a ridurre le asimmetrie continentali. fonte: www.metropoli.repubblica.it
Tra gli altri obiettivi del “Banco del Sur” quello di sconfiggere la povertà, la marginalità, l’analfabetismo, e assicurare educazione, salute, casa, e un lavoro degno. La banca sarà dotata inizialmente di un capitale di circa otto miliardi di dollari, la maggior parte dei fondi provengono da Brasile e Venezuela mentre l’Argentina avrebbe contribuito con 800 milioni di dollari. Ma i ministri economici dei sette paesi decideranno i dettagli dell’operazione e come procedere al finanziamento nei prossimi due mesi.
“Per la prima volta nella storia, i presidenti dell’America latina assomigliano al loro popolo”, ha detto Cristina Kirchner, che ha raccolto il testimone della presidenza argentina in questo fino settimana. La nuova capo di stato ha ospitato la nascita della nuova banca del sud nel palazzo presidenziale e ha dato il benvenuto alla nuova istituzione: “Cose che sembravano sogni o utopie, a poco a poco si sono diventate realtà” ha aggiunto la neo presidente. Nel corso della cerimonia nella Casa Rosada di Buenos Aires, il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha dichiarato sulla nascita della banca: “Stiamo compiendo un passo decisivo per costruire un sogno di integrazione dei popoli del Sudamerica. La banca finanzierà progetti nel settore delle infrastrutture, della scienza e della tecnologia, riducendo la povertà”.
A sua volta l’ecuadoriano Rafael Correa ha sottolineato che “la lunga e triste notte neoliberale volge al termine” e che accanto alla banca “ deve nascere il fondo del Sud, per raccogliere le riserve dei nostri paesi che oggi sono depositate in banche estere”. Mentre il Presidente boliviano Evo Morales ha salutato “una banca che aiuterà non solo i privati ma anche le imprese pubbliche e sociali e che sarà la base per la creazione di una moneta unica”. I sette Paesi fondatori sperano di ottenere l’adesione della altre cinque sudamericane: Cile, Colombia, Perù, Guyana, Suriname. In base ai termini dello statuto, la Banca del sud dovrà limitare le sue attività unicamente al cono sud dell’America latina. La sede centrale della Banca sarà Caracas e altri due uffici generali saranno costituiti a Buenos Aires e a La Paz.
La banca ancora non ha un presidente: i soci dovranno eleggerlo, con molta probabilità potrebbe essere un argentino o un rappresentante di uno dei paesi più piccoli in Sudamerica. La cosa certa è che la banca inizierà la sua attività entro il 2008. La Banca del Sud è nata su iniziativa del presidente venezuelano Hugo Chavez, che già nel 2004 parlò per la prima volta della necessità di creare una alternativa regionale al Fondo monetario e alla Banca mondiale, che hanno impoverito il continente latinoamericano.
(12 Dicembre 2007)