Migranti che vivono nelle stalle: Caserta finisce nel mirino dell’Enar
“Rapporto ombra” 2010-2011. Le organizzazioni anti razziste d’Europa segnalano le discriminazioni nei settori del lavoro, della salute, dei servizi. Facebook “incriminato” per aver ospitato gruppi xenofobi anche con 7 mila iscritti
ROMA – L’Italia, in particolare la provincia di Caserta, finisce nel mirino delle organizzazioni europee contro il razzismo per i lavoratori delle aziende lattiero-casearie che vivono nelle stalle vicino al bestiame, in zone prive di servizi igienici o elettricità e per i lavoratori migranti nel settore della raccolta, soprattutto dal Maghreb e in Egitto, che sono alloggiati in vecchie fabbriche o aree abbandonate. E’ quanto si legge nel “Rapporto ombra” 2010-2011 sul razzismo in Europa che sarà reso pubblico da Enar – una rete di oltre 700 ong di tutti gli stati membri dell’Unione europea – domani, in occasione della Giornata internazionale contro il razzismo (vedi lancio precedente). Il rapporto, basato su 27 ‘rapporti ombra’ nazionali preparati dai membri di Enar, mette in evidenza tutte discriminazioni subite dalle minoranze etniche e religiose dall’occupazione all’istruzione, dall’abitazione all’azione di polizia.
In Italia, secondo le opinioni espresse dal 65% delle agenzie immobiliari, uno dei principali ostacoli alla proprietà di acquisto è la difficoltà per i migranti a trovare finanziamenti adeguati a causa delle maggiori esigenze imposte da parte delle banche a chi non ha la cittadinanza. Inoltre, le denunce arrivate all’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni (Unar) nel settore dei servizi pubblici sono aumentate: il 16% delle denunce nel 2010, rispetto al 13,7% nel 2009, così come quelle nel settore dei servizi finanziari + 3,3% nel 2010 rispetto al 2,1% nel 2009. Infine, per quanto riguarda i media, il rapporto rileva che Facebook ha ospitato circa 100 gruppi anti-musulmani, 350 anti-immigrati e 300 gruppi anti-rom, alcuni con picchi di 7 mila membri.
Fonte: www.redattoresociale.it