Per Zaher, perché nessuno perda più la vita a causa dei controlli di frontiera
Report dalla manifestazione del 20 dicembre al porto di Venezia
Il 20 dicembre, di fronte all’ingresso del porto di Venezia, gli aquiloni volavano alti portando sulle loro ali le poesie di Zaher Rezai, il ragazzino morto sotto il tir sul quale si era nascosto per sfuggire ai controlli di polizia proprio lì, alla frontiera del porto. Altri giovani afghani come lui hanno costruito quegli aquiloni e hanno scritto sopra le sue parole. “Perchè gli aquiloni nel nostro paese sono un simbolo importante, prima ancora che un gioco” ha spiegato Hamed, regista e rifugiato politico afghano. “Volano in aria, liberi, in cielo dove non ci sono confini e frontiere”… leggi tutto
Fonte:www.meltingpot.org