Il Documento Finale della “Conferenza Giovani Italiani nel Mondo”
Roma (Migranti-press 52) – Il documento finale di questo gruppo tematico della Conferenza dell’8-12 dicembre si articola in due parti:
1. Affermazione di principi e linee guida per una migliore comprensione dell’essenza dell’italianità nel mondo
2. Elaborazione di proposte pratiche per l’applicazione effettiva ed efficace di queste idee.
premesse
Riconosciamo che la realizzazione di questa conferenza e i contenuti che in essa abbiamo discusso rappresentano un momento storico, una svolta che è la base per la costruzione di una nuova idea di Nazione che superi le diversità, le frontiere geografiche e simboliche, e che vuole generare una nuova coscienza italiana che ci accomuni. L’apertura al mondo è la chiave della grandezza e dell’eccellenza italiana.
Ci riconosciamo nei valori fondamentali espressi dalla nostra Costituzione e li mettiamo in pratica nei paesi in cui siamo residenti. L’Italia oggi deve riconoscersi come una Nazione globale, caratterizzata da un multiculturalismo fondato sul dialogo interculturale. Noi giovani italiani nel mondo dobbiamo quindi assumerci la responsabilità del nostro ruolo di mediatori culturali e raggiungerne la consapevolezza. È innegabile che gli italiani sono stati e continuano ad essere orgogliosi ambasciatori di valori, stili di vita, storia, cultura apprezzati in tutto il mondo, nonostante alcuni stereotipi che hanno accompagnato i nostri migranti all’estero.
i – principi e linee guida
A) Identità e multiculturalismo – L’identità nasce dal bisogno di un senso di appartenenza che è proprio dell’essere umano ed implica ed esige coscienza di chi si è conoscenza di noi stessi e degli altri. L’identità non è un fatto, bensì un processo dinamico che scaturisce da una scelta e che si costruisce nella quotidianità attraverso esperienze vissute, condivise e trasmesse. Anche l’italianità ha queste caratteristiche ed è il risultato della dimensione globale in cui oggi siamo inseriti noi giovani. L’italianità oggi si manifesta in molteplici forme che rispecchiano la diversità delel identità italiane nel mondo; il nostro essere italiani in questo modo è espressione del pluriculturalismo che ha caratterizzato e caratterizza a tutt’oggi l’esperienza della migrazione nelle varie generazioni. Oggi gli italiani nel mondo sono coloro che per primi hanno lasciato l’Italia, spesso spinti dalla necessità, alla ricerca di migliori possibilità, e i loro discendenti; ma sono anche i giovani delle nuove generazioni che continuano a partire per crescere professionalmente e contribuire in questo modo anche alla crescita dei paesi in cui si inseriscono e all’immagine dell’Italia nel mondo.
Sono varie le forme di italianità ed ognuna è caratterizzata dal complesso intreccio di molteplici appartenenze; nella riflessione includiamo gli italiani all’estero (di prima generazione e i discendenti), gli italiani in Italia e gli stranieri che diventano italiani in Italia. Per avere uno spaccato più dettagliato delle specificità di ogni Paese facciamo riferimento ai documenti elaborati negli incontri di Paese in preparazione alla conferenza e che sono reperibili sul sito del CGIE.
B) Veicoli di identità – Nella discussione abbiamo individuato i tratti che ci accomunano come italiani:
1. La cultura – Crediamo che un’idea di cultura italiana nelle sue varie dimensioni sia uno dei referenti principali di identificazione.
a) Riconosciamo l’importanza di includere in questo concetto sia la cultura classica (arte, musica, poesia, ecc.), sia quella popolare caratterizzata dalle sue espressioni di tradizioni e costumi;
b) la cultura italiana del passato così come la cultura italiana contemporanea; c) la cultura italiana generata in Italia, ma anche tutte le espressioni di cultura italiana prodotte fuori dal territorio nazionale e coniugate nelle diverse realtà locali degli italiani all’estero.
2. La lingua – a) Affermiamo che la lingua sia un dovere morale perché veicolo privilegiato di identità e cultura italiane e strumento che favorisce l’integrazione e la partecipazione. È pero importante rivendicare che la lingua non deve essere considerata un obbligo strumentalizzato per discriminare, ma bensì un diritto da difendere. È necessario quindi che si garantiscano le condizioni per potersene appropriare;
b) rivendichiamo l’importanza di recuperare la dignità dell’identità linguistica regionale caratterizzata dall’uso dei dialetti.
3. Legame con il territorio – a) esiste un’identità italiana che si riconosce nel legame con l’Italia come territorio nella sua dimensione nazionale e regionale;
b) esiste però anche un’identità cosiddetta “de-territorializzata”, che si fonda sull’idea dell’Italia come Nazione globale: si tratta di un’italianità slegata da un referente territoriale. Il territorio è una metafora che raccoglie quello che per ciascuno significa sentirsi italiano nelle forme proprie ad ogni individuo e collettività.
4. Valori comuni – Risaltiamo che l’identità deve fondarsi anche sull’adesione a valori condivisi, tra i quali identifichiamo i seguenti come fondamentali: diritti dell’umanità.
a) I diritti dell’umanità,
b) i valori della Costituzione italiana, la nostra Costituzione,
c) la solidarietà e l’accoglienza,
d) la voglia di fare e l’impegno.
C) Cittadinanza – a) In primo luogo affermiamo che è necessario separare il concetto di identità dal concetto di cittadinanza: l’identità esiste indipendentemente dalla cittadinanza, è u processo di appropriazione personale e collettivo; la cittadinanza è un diritto, che riconosce legalmente un’identità scelta o assunta consapevolmente. È quindi necessario creare le condizioni affinchè venga riconosciuta agli aventi diritto.
b) La cittadinanza implica diritti e doveri fondamentali ed è uno strumento per mantenere un legame e un referente di identificazione tra gli italiani nel mondo e in Italia: diritto/dovere di partecipare (specialmente con il voto, ma anche nelle nostre realtà locali); diritto/dovere di informare/informarsi e conoscere/farsi conoscere; diritto/dovere all’appartenenza e all’identità.
1) Per l’integrazione sociale: questo dovere esige che si favoriscano le iniziative che aiutino lo sviluppo e l’appropriazione dell’identità italiana da parete dei nuovi cittadini;
2) Per appartenere: fornire e garantire gli strumenti legali per sentirsi parte della collettività italiana e potere partecipare.
a) Chiediamo la ratifica della ius sanguinis per la trasmissione della cittadinanza ai propri discendenti.
b) Per velocizzare i tempi di inserimento degli italiani nel tessuto sociale ed economico del Paese, proponiamo il rafforzamento dell’uso di forme legali di appartenenza intermedie (per esempio il permesso di soggiorno immediato) per chi è in attesa di cittadinanza e ne ha diritto.
D) Interculturalità, multiculturalismo e integrazione – Crediamo che il messaggio di integrazione e dialogo interculturale che stiamo lanciando sia uno dei contributi principali del nostro lavoro. Come cittadini italiani nel mondo, siamo emblema vivente della possibilità, seppur con difficoltà, dell’integrazione nei nostri Paesi di residenza, siamo esempio di multiculturalismo perché coniughiamo varie identità nazionali e non, e le conciliamo nel nostro vivere quotidiano. Crediamo che il nostro essere italiani ci richiami alla responsabilità di partecipazione sia nei nostri Paesi che in Italia (esercitando una cittadinanza cosciente sia in Italia che nei nostri Paesi di residenza). Ribadiamo che l’integrazione è basata sulla conoscenza reciproca e sul dialogo interculturale di cui noi siamo ambasciatori e promotori. La volontà di costruire l’integrazione e l’appartenenza deve partire da valori condivisi e basarsi sul rispetto della diversità e della non discriminazione.
ii – proposte d’azione e impegni
In questa sezione vogliamo plasmare alcuni degli obiettivi centrali di azioni che sono emersi in questi giorni di dibattito. Crediamo che la collaborazione con le diverse realtà che ci rappresentano e nelle quali siamo inseriti nei nostri Paesi sia imprescindibile per poter concretizzare i progetti da noi proposti.
Ci impegniamo ad essere portavoce dei principi e delle proposte che abbiamo discusso ed elaborato e ad essere agenti di cambio nelle nostre realtà locali grazie al sostegno di una rete di solidarietà internazionale e delle nostre Istituzioni.
1. al fine di mantenere saldi i legami della nostra comunità, proponiamo la costituzione e la consolidazione di una rete virtuale di comunicazione, formata da italiani nel mondo, che consenta diverse attività e scambi di esperienze (professionali, accademiche, culturali, turistiche, ecc..);
2. proponiamo uno spazio televisivo sulla RAI e sui quotidiani nazionali dedicato a diffondere e far conoscere attraverso una serie di documentari e di articoli e le diverse realtà degli italiani nel mondo, con la collaborazione di reti televisive e testate giornalistiche locali;
3. la creazione di programmi educativi-culturali-civici, sportive pubblicazioni in un quadro di solidarietà intergenerazionale che coinvolga la comunità degli italiani nel mondo. Un rapporto qualitativo tra le diverse generazioni contribuisce a rafforzare l’identità e permetterebbe di creare archivi della memoria italiani nel mondo;
4. la creazione di una commissione giovanile identità “italiana e multiculturalismo” in ogni Paese, con l’obiettivo di coordinare le proposte dei giovani e che interagisca con gli organi di Governo italiani dei loro Paesi, da costituirsi entro il 2009, con un piano di lavoro triennale;
5. creare un Festival annuale Internazionale della Migrazione degli italiani nel mondo, da realizzare in Italia e al contempo nei diversi Paesi di residenza;
6. accordi con le case editrici italiane per ottenere sconti sulle pubblicazioni in lingua italiana;
7. promuovere accordi bilaterali con i Governi nazionali e regionali dei diversi paesi di appartenenza, al fine di agevolare e tutelare l’insegnamento della lingua e della cultura italiana nelle scuole pubbliche statali di ogni Paese;
8. proponiamo di presentare all’Unione Europea progetti sulla interculturalità delle nostre comunità nel mondo, che dovrebbero essere finanziati con i fondi messi a disposizione degli Stati membri, enti locali e privati;
9. il riconoscimento della cittadinanza agli aventi diritto deve essere garantito dalle nostre rappresentanza consolari attraverso la realizzazione di pratiche amministrative più snelle nelle forme e nei tempi.
Infine facciamo nostre le parole di un grande cantautore italiano, Giorgio Gaber, quando dice che “l’appartenenza non è un insieme casuale di persone, non è il consenso a un’apparente aggregazione, l’appartenenza è avere gli altri dentro di sé”.
23/12/2008