Il lavoro occasionale accessorio con i voucher come modalità di occupazione degli stranieri.
Studio della Fondazione Leone Moressa: 27mila lavoratori stranieri hanno utilizzato i voucher nel 2011, cresciuti del 60% nell’arco di un anno.
Sono stati 27 mila i lavoratori stranieri che nel corso del 2011 hanno trovato impiego attraverso il sistema dei voucher, rappresentando il 13% del totale di coloro che hanno usufruito di tale modalità di compenso istituita nel 2010.
È quanto emerge da uno studio della Fondazione Leone Moressa che ha analizzato tale tipologia di lavoro cercando di evidenziare l’utilità del suo utilizzo per stimolare l’emersione di lavoro sommerso in alcuni settori (ad esempio in agricoltura o nel lavoro domestico), ma soprattutto per dare la possibilità ai lavoratori stranieri di disporre di una somma monetaria che permetta loro il rinnovo del permesso di soggiorno, cosa che prima della riforma non poteva essere fatta.
Nel corso del 2011 il numero di stranieri che ne hanno beneficiato è quasi duplicato (+49%) rispetto all’anno precedente, passando da 18mila posizioni a 27mila. In termini di numero di voucher venduti a lavoratori stranieri si tratta di 1,6 milioni di unità nel 2011; questi sono aumentati nell’arco di un anno di oltre il 60%. Per ogni singolo lavoratore straniero sono stati acquistati mediamente 62,3 voucher nel 2011. Questo volume grosso modo corrisponde ad un compenso lordo per ciascun lavoratore di 623 euro (se si considera che un voucher vale 10 euro). A livello aggregato si tratta, nel solo 2011, di quasi 17 milioni di euro erogati agli stranieri per le loro prestazioni occasionali tramite il sistema dei buoni lavoro.
Tale sistema è particolarmente diffuso tra le donne straniere, che rappresentano più della metà dei lavoratori stranieri che nel 2011 hanno utilizzato i buoni lavoro (52,0%). La regione che annovera il maggior numero di stranieri con lavoro accessorio è il Veneto che da solo raccoglie il 14,7% del totale, seguito da Lombardia (13,5%) e Piemonte (13,4%).
Ma sono il Friuli Venezia Giulia e la Liguria le regioni in cui si annovera una maggiore presenza di stranieri in questo sistema: nella prima area il peso straniero è del 18,6%, nella seconda il 18,1%. Nel comparto agricolo viene fatto maggior utilizzo dei voucher, sia per quanto riguarda i lavoratori stranieri (20,2%) che gli italiani (27,5%). Ma è nel comparto del lavoro domestico che il peso degli stranieri si fa più evidente: oltre un lavoratore su due infatti è immigrato (56,1%), seguito dai lavori di giardinaggio, pulizia e manutenzione (19,9%).
Fonte: www.immigrazioneoggi.it