In Europa 6,7 milioni d’immigrati dall’area mediterranea. “Crescita malgrado la crisi”
Presentato stamattina a Roma il rapporto Oim curato dal Censis su “Mediterraneo e pressione migratoria sull’Europa”. Tra 2008 e 2010 il numero di migranti proveniente dall’area mediterranea è aumentato di 210 mila unità
ROMA – Nonostante la crisi, tra il 2008 e il 2010 il numero di migranti proveniente dall’area mediterranea è aumentato di 210 mila unità, del 3,4 per cento, a causa della crescente pressione dai Paesi dell’Africa settentrionale. È quanto evidenzia il rapporto “Mediterraneo e pressione migratoria sull’Europa” curato dal Censis e dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni, presentato questa mattina nel corso di un convegno organizzato dall’Oim presso la Società Dante Alighieri a Roma. Secondo il rapporto, attualmente “sono oltre 6,7 milioni i migranti provenienti dal bacino mediterraneo e regolarmente presenti nel territorio comunitario. Si tratta del 40,6 per cento di tutta la popolazione straniera in possesso di permesso di soggiorno nell’Unione europea”. Tra le nazionalità più diffuse, quella marocchina, insieme a quella turca e albanese: quasi due milioni di persone provengono dal Marocco ed altrettante dalla Turchia, mentre gli albanesi sono circa 900mila, precedendo cinesi e ucraini.
A farsi sentire sul bilancio delle migrazioni, però, anche la primavera araba. “Nei primi 9 mesi del 2011 i flussi illegali verso l’Unione europea sono aumentati del 50 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, passando da 76.500 a 113 mila persone – spiega il rapporto -. L’incremento più significativo è avvenuto lungo la rotta centrale del Mediterraneo (dalla Tunisia e dalla Libia, ed in minor misura dall’Egitto, verso Malta e soprattutto verso l’Italia), conseguenza dell’instabilità che ha accompagnato la cosiddetta Primavera araba. Sulle coste italiane sono giunte più di 60mila persone, mentre l’anno precedente ne erano sbarcate appena 4.400”.
Tra i Paesi di destinazione cresce l’importanza della Spagna e soprattutto dell’Italia, “tra i pochi Stati europei che attualmente rilasciano permessi per motivi di lavoro”. In Italia, spiega il rapporto, nel corso del 2010, il 55 per cento dei nuovi permessi concessi hanno riguardato cittadini d’origine mediterranea (90mila su 161mila). I 70mila permessi di soggiorno rilasciati dalla Francia sono invece ripartiti in prevalenza tra ricongiungimenti familiari (43mila) e permessi per motivi d’istruzione (16mila), mentre solo 4mila vengono concessi per motivi di lavoro. Analogamente, dei 22mila permessi di soggiorno rilasciati dalla Germania nel 2010 solo 1.700 sono per motivi di lavoro.
Fonte: www.redattoresociale.it