Da matrimoni misti a scuola: ecco i dati del Lazio
Roma – La Regione Lazio nel rapporto annuale del Cnel sugli Indici di integrazione degli immigrati in Italia (giunto, nel 2012, all’ottava edizione) si colloca nel quadro nazionale in posizione media per potenziale di integrazione degli stranieri, sintesi di un indice di attrattivita’ sul territorio alto, di un indice di inserimento sociale basso (determinato in particolare dalla Capitale, per il forte disagio abitativo che la caratterizza) e di un indice di inserimento occupazionale alto (in questo caso, grazie alle opportunita’ di lavoro della Capitale, che si distingue per una elevata tenuta occupazionale femminile e un alto tasso di lavoro in proprio). Lo dice il nono rapporto dell’Osservatorio romano sulle migrazioni della Caritas, della Camera di Commercio e della Provincia di Roma. Ecco alcuni dati:
I MATRIMONI MISTI. I matrimoni a carattere misto (italiano con straniero) in Italia nel 2011 sono stati 18.000 (26.617 considerando tutti i matrimoni con almeno un partner straniero, quindi anche le nozze tra due stranieri), incidendo su tutti i matrimoni per l’8,8% nel caso dei matrimoni misti e per il 13% nel secondo caso. Nel Comune di Roma, su 8.620 nozze celebrate, quelle con almeno uno degli sposi straniero, in costante aumento, sono state quasi il 19% (a livello nazionale 8,8%): il 6,6% tra sposi entrambi stranieri e il 12,4% tra uno straniero e un italiano.
I RIFUGIATI. In Italia permane un forte divario tra le risorse a disposizione e la crescente domanda di intervento, soprattutto in un centro urbano di forte afflusso quale Roma, come anche e’ deficitario il collegamento tra la prima e la seconda accoglienza, indispensabile per avviare all’autonomia. Il sistema di accoglienza del Comune di Roma puo’ ospitare oltre 2.200 persone: 1.356 posti per l’accoglienza dei migranti, suddivisi in 24 strutture di accoglienza (quasi il 90% degli ospiti sono richiedenti e titolari di protezione internazionale a fronte di un circuito destinato a stranieri non comunitari tout court); circa 250 posti in 3 centri di accoglienza nati a seguito di emergenze (per lo piu’ sgomberi di stabili e strutture occupate); 600 posti del centro Enea per la seconda accoglienza. Lo Sprar contribuisce al sistema con 150 posti per categorie ordinarie e la Provincia di Roma nel territorio comunale ha un progetto Sprar rivolto alle famiglie (20 posti). Dal 1 luglio 2011 al 30 giugno 2012 sono state accolte dal sistema comunale 1.413 persone, in maggioranza richiedenti protezione internazionale, in prevalenza afghani ma con un aumento degli africani. A seguito dello stato di emergenza umanitaria dichiarato per l’eccezionale afflusso di cittadini del Nord Africa, alla Regione Lazio sono stati assegnati 4.892 posti e a luglio 2012 erano circa 1.800 le persone ospitate nei centri regionali, 800 delle quali in territori limitrofi alla Capitale (Guidonia, Ponte di Nona, Licenza). Non bisogna poi dimenticare che, secondo stime, negli insediamenti spontanei della Capitale (Ponte Mammolo, Romanina/Anagnina, Collatina, ex air terminal della stazione Ostiense ora dismesso, Centro Ararat) vivono tra 1.200 e 1.500 persone, al di sotto di ogni standard minimo di igiene, salute e sicurezza.
MINORI NON ACCOMPAGNATI. Anche i numeri dei minori stranieri non accompagnati nella Capitale (2.224 accolti dall’U.O. Minori del Comune nel 2011 e gia’ 2.175 nel primo semestre del 2012) danno il senso dell’emergenza. In Italia il Comitato Minori Stranieri ne ha registrati 7.750 (1.540 dei quali nel Lazio), per il 94,6% maschi e per il 90,7% tra i 15 e i 17 anni, provenienti principalmente da Afghanistan (1.094), Egitto (1.172), Tunisia (1.013) e Bangladesh (514).
ITALIANO PER ADULTI. Anche a seguito dell’introduzione dei test di lingua per il rilascio del primo permesso di soggiorno, gli iscritti ai corsi gratuiti di italiano nell’a.s. 2011/2012 hanno raggiunto, nel Lazio, le 19.827 unita’, 11.763 dei quali hanno frequentato un corso della rete dell’associazionismo. Nella sola area urbana della Capitale gli iscritti a questi ultimi corsi sono stati 11.146 (grazie ad oltre 600 volontari), contro gli 8.064 dei 12 Centri territoriali permanenti, per un totale di 19.480 iscritti. La crescita annuale e’ stata di circa 3.000 iscritti in piu’ e ha visto rafforzato il ruolo del volontariato, che si e’ fatto carico di poco meno del 60% della domanda complessiva.
LE POLITICHE PER LA SALUTE. Nel 2010 sono state 1.046.887 le dimissioni da reparti per acuti, di cui il 66% in regime ordinario. La quota di cittadini stranieri provenienti da Paesi a forte pressione migratoria si e’ attestata intorno al 6-7% (6,6% in ordinario e 6,2% in day-hospital), mentre la percentuale di ricoveri riferibile ai paesi a sviluppo avanzato (Psa) e’ risultata assai piu’ contenuta (intorno allo 0,5% dei ricoveri totali). Tra le donne, la causa piu’ frequente di ricovero ordinario e’ rappresentata dalla gravidanza e dal parto (49,9%), seguono i tumori (7,7%) e le malattie dell’apparato genitourinario (6,8%). Tra gli uomini i motivi piu’ frequenti sono rappresentati dai traumatismi (21,6%), dalle malattie dell’apparato digerente (13,9%) e dalle patologie cardiovascolari (13,5%). Gli anni 2011 e 2012 sono stati caratterizzati, nella Regione Lazio e a Roma in particolare, da un significativo ed ampio programma di formazione per l’assistenza ai cittadini stranieri che ha coinvolto circa 2.000 operatori sanitari.
SCUOLA. Gli alunni di cittadinanza non italiana nell’a.s. 2011/2012 sono stati 72.619 in regione (9,6% del contingente nazionale), concentrati per il 78,2% nella provincia di Roma (seconda dopo Milano con 56.823 iscritti, un’incidenza del 9,5% e un incremento annuo dell’8,8%) e per il 50,5% nella Capitale (36.658 iscritti). L’incidenza sul totale degli alunni in regione e’ in media dell’8,8% (8,4% in Italia), ma raggiunge a Rieti il 9,1% e a Viterbo il 10,4%. Il dato piu’ significativo riguarda i nati in Italia, che in regione sono il 38,7% degli alunni di cittadinanza straniera e nella provincia di Roma il 40,8% (50,1% nella scuola primaria e 81,2% nella scuola d’infanzia). Il 90% degli alunni stranieri nati in Italia studia a Roma, che cosi’ si configura come capitale non solo dell’immigrazione, ma anche delle nuove generazioni di origine immigrata. Solo se sapra’ riconoscere i figli degli immigrati come i nuovi cittadini e l’integrazione come la base della convivenza, l’Italia potra’ contare su un supporto piu’ ampio per superare l’attuale e difficile fase di crisi.
fonte: www.redattoresociale.it