Nosiglia: “Il mio Natale con 150 senza dimora”
L’arcivescovo di Torino annuncia il suo programma per le feste: “Dopo la morte di mia madre la mia famiglia sono i poveri”. Nella Lettera di Natale parlerà dei problemi educativi connessi alla crescita dei figli e dei nipoti
“Si dice ‘Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi’. Dopo la morte di mia madre, sono rimasto solo io in famiglia, essendo figlio unico, per cui a Natale i ‘miei’ diventano i poveri. Ne sono veramente felice”. Così l’arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, ha annunciato, nel tradizionale incontro con la stampa per gli auguri, che il giorno di Natale accoglierà a pranzo in Arcivescovado 150 persone senza dimora, con l’impegno dei volontari della Comunità di Sant’Egidio.
E proprio nei giorni di Natale avrà inizio presso l’Arcivescovado l’accoglienza di persone senza dimora. “Ai poveri – ha spiegato monsignor Nosiglia – riserverò una serie di stanze tra le più belle ed accoglienti del Palazzo dell’Arcivescovado, nelle quali hanno soggiornato diverse personalità ecclesiastiche”. “Mi sembra un gesto di coerenza – ha proseguito – avendo io chiesto alle parrocchie torinesi di attrezzare una stanza per i senza dimora ed avendo ricevuto una decina di risposte positive”. Ed ancora, l’arcivescovo di Torino ha ricordato che è imminente l’apertura di un Centro di accoglienza diurno per i senza dimora nel centro di Torino, “che potrà accogliere quanti durante il giorno desiderano passare qualche ora al caldo ed in compagnia, senza particolari impegni o iniziative”.
Nel corso dell’incontro monsignor Nosiglia ha presentato la Lettera di Natale alle famiglie. Il tema scelto quest’anno è il battesimo, “è un colloquio confidenziale – ha
spiegato – sui problemi educativi connessi alla crescita dei figli e dei nipoti. Rispetto agli anni scorsi c’è un passaggio nuovo nell’impostazione della Lettera: quello di parlare di Natale come festa della responsabilità. Tema particolarmente sentito in questo contesto di crisi”. Infine, si intitola “più le tenebre sono fitte e più il giorno si avvicina” il messaggio che il vescovo di Torino indirizza alla Diocesi, in occasione del Natale. “E’ un invito – ha detto ancora – a vincere le tenebre del peccato dell’egoismo, della scarsa speranza, dell’individualismo esasperato sia soggettivo che familiare o comunitario”.
Fonte: http://torino.repubblica.it/cronaca/2012/12/19/news/nosiglia_il_mio_natale_con_150_senza_dimora-49089596/?fb_action_ids=542921519053032&fb_action_types=og.recommends&fb_source=hovercard&fb_aggregation_id=246965925417366