Assegno Inps per le famiglie numerose:
l’Anci chiede al Ministero delle politiche sociali chiarezza sull’accesso dei nuclei non comunitari lungosoggiornanti.
La direttiva europea 109/2003 equipara i soggiornanti di lungo periodo ai cittadini italiani, ma le istruzioni ministeriali la ignorano.
Il presidente dell’Anci Graziano Delrio ha chiesto al Ministero del lavoro e delle politiche sociali l’emanazione di una direttiva per orientare gli Enti locali sulla questione della concessione dell’assegno familiare anche ai cittadini non comunitari soggiornanti di lungo periodo.
Dopo aver richiamato le normative che stabiliscono la concessione dell’assegno a favore dei nuclei familiari composti da cittadini italiani, estese poi anche ai nuclei “nei quali il richiedente sia cittadino di un Paese facente parte dell’Unione europea”, Delrio evidenzia i contenuti della Direttiva europea 2003/109/CE secondo la quale il soggiornante di lungo periodo gode dello stesso trattamento del cittadino nazionale per quanto riguarda le prestazioni sociali, l’assistenza sociale e la protezione sociale.
“Tutto ciò premesso – aggiunge la lettera dell’Anci – i Comuni si trovano a tutt’oggi di fronte al dilemma se riconoscere la provvidenza anche ai cittadini non comunitari ‘soggiornanti di lungo periodo’, in assenza di una formale direttiva del Ministero competente e rischiando eventuali responsabilità erariali, o negare la concessione basandosi sul mero dato testuale, pagando con ogni probabilità le spese legali di soccombenza per comportamento razzista e discriminatorio assunto in violazione della direttiva Ue sopra citata”.
Necessario perciò secondo Anci emanare una specifica direttiva “per evitare che i Comuni incorrano nelle spese legali legate ad eventuali contenziosi in relazione ad azioni giudiziarie anti-discriminazioni promosse da cittadini stranieri oppure, in caso di concessione del contributo, in possibili procedimenti dinnanzi alla Corte dei conti per asseriti danni erariali”.
Fonte: www.immigrazioneoggi.it