Conoscenza della lingua italiana alla base della sicurezza sul lavoro degli immigrati.
Concluso ieri il progetto “Cultura Integrazione Sicurezza” dell’Anmil con il patrocinio Unar.
Si è concluso ieri, con un convegno, il progetto Cis – Cultura Integrazione Sicurezza promosso dall’Associazione nazionale invalidi sul lavoro (Anmil) e patrocinato dall’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali (Unar) della Presidenza del Consiglio.
Obiettivo dell’iniziativa, avviata a gennaio 2012 e sviluppata nell’arco di 14 mesi, è stato di contribuire ad aiutare i lavoratori stranieri, che da poco tempo vivono in Italia, a integrarsi meglio nella società e nel mercato del lavoro mediante un percorso formativo basato sull’insegnamento della lingua italiana e legato ai concetti base della normativa sulla salute e sicurezza sul lavoro (Testo unico 81/2008), con il supporto di un glossario della sicurezza realizzato in cinque lingue.
Il convegno finale è stato un momento di importante presentazione e dibattito sui risultati raggiunti, sulle buone prassi realizzate e sulle eventuali proposte per progetti futuri in materia di integrazione e tutela della salute e sicurezza sul lavoro degli immigrati che verranno diffusi dall’associazione mettendoli a disposizione di aziende, Rls e lavoratori immigrati.
I 40 lavoratori stranieri che hanno aderito e partecipato al progetto sono stati individuati e coinvolti soltanto grazie a un’attività tra le varie associazioni di immigrati di Roma. Cinque le lingue rappresentate (romeno, inglese, spagnolo, francese, pashto e urdu) in base alle quali sono stati selezionati 5 mediatori culturali, figure chiave del percorso formativo che, innanzitutto, hanno contribuito a far integrare tra di loro i partecipanti e li hanno aiutati anche ad approcciarsi nel modo giusto alle materie e ai docenti, oltre ad aver fornito loro il supporto necessario alla comprensione dei testi e dei contenuti delle lezioni. Nel periodo di svolgimento della formazione in presenza, sono stati organizzati dei focus group con il supporto di una psicologa per analizzare l’andamento del corso, per valutarne l’efficacia e l’impatto sulla vita dei partecipanti. Con l’ultima lezione di italiano e di sicurezza sul lavoro e con un test di verifica finale dopo il quale si è tenuto un ultimo focus group con la psicologa, così da poter procedere a una valutazione dell’intero percorso formativo, è stato infine organizzato un workshop di confronto finalizzato a raccogliere osservazioni utili al perfezionamento del percorso di formazione svolto in via sperimentale al fine di cristallizzare, ove possibile, delle buone prassi da replicare e diffondere, cui hanno partecipato, oltre ai membri interni al progetto, rappresentanti dei sindacati più rappresentativi (Cgil, Cisl, Uil e Ugl) e di alcune associazioni (Caritas, Aifos, Progetto Diritti).
La metodologia innovativa appositamente studiata dal Progetto Cis, è stata condensata in meno di 70 pagine con esercitazioni elementari e corredata da illustrazioni spiegate in modo facilmente accessibile a soggetti di varie culture e con formazioni diversificate, riuscendo a infondere concetti basilari per affrontare in modo responsabile il lavoro.
Fonte: www.immigrazioneoggi.it