Maroni: “Contro gli irregolari sistema informatico e più potere ai sindaci”
Tavolo per la sicurezza tra regione Lombardia, comune, provincia e Viminale. Il governatore punta a inasprire le misure: “Ho già confermato la disponibilità per intervenire anche con risorse finanziarie”. Alfano conferma l’arrivo di 140 militari
MILANO – Non è competenza regionale, nonostante la Giunta al Pirellone abbia un assessorato Immigrazione e sicurezza, ma l’arrivo in Italia di stranieri irregolari è in cima alla lista delle priorità di Roberto Maroni. La Regione metterà in campo “un sistema informatico comune (tra tutti gli enti locali regionali, ndr) che possa far intervenire le forze dell’ordine quando chi delinque è anche clandestino”, annuncia il governatore. Roberto Maroni punta a inasprire le misure per contrastare gli immigrati irregolari. Fatto che si tradurrà in più espulsioni, stando alle intenzione del governatore leghista. “Daremo anche maggiori poteri di controllo ai sindaci”, in particolare sulle anagrafi, per intercettare le false residenze degli irregolari. “Ho già confermato la disponibilità per intervenire anche con risorse finanziarie”, aggiunge.
L’annuncio di Maroni arriva a margine del tavolo tra Regione Lombardia, comune e provincia di Milano e ministero dell’Interno, per affrontare il tema sicurezza in Regione. Nel corso dell’incontro, il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha confermato che a Milano arriveranno 140 militari, per un periodo indeterminato, con lo scopo di presidiare alcuni luoghi caldi della città e liberare pattuglie di vigili urbani, polizia, Carabinieri e Guardia di finanza. “Non è un’operazione spot – dichiara il titolare del Viminale -. La sicurezza della capitale economica d’Italia è per noi una priorità nazionale da salvaguardare sotto ogni punto di vista”. Alfano cita poi i dati dei beni confiscati alle mafie in Lombardia: 843 milioni in tre anni, dal 2010 ad oggi. Il ministro dell’Interno dà poi appuntamento a un prossimo vertice con Regione e Comune di Milano per discutere del rischio di infiltrazioni mafiose per gli appalti di Expo.
Quello di oggi è stato il primo passo verso la creazione di un nuovo Patto per la sicurezza, un accordo tra i diversi organismi dello Stato, sulla scia del documento già siglato nel maggio 2007 “Per Milano sicura”. Il sindaco di Milano Giuliano Pisapia la definisce “una forte collaborazione istituzionale”, precisando però che l’arrivo dei militari è vincolato a “presidi fissi avere più forze ordine su territorio”. Il primo cittadino annuncia l’investimento di 2 milioni di euro per potenziare il sistema di videosorveglianza in città.