“I diritti non sono stranieri”: petizione online e mobilitazione a Roma
Il sit in si svolgerà il 31 maggio sotto il Parlamento (in contemporanea con la mobilitazione europea di Francoforte) per chiedere la riforma della legge sulla cittadinanza, la chiusura dei Cie, l’abolizione del reato di clandestinità
ROMA – Una petizione online e un sit-in il 31 maggio a Roma sotto il Parlamento (in contemporanea con la mobilitazione europea di Francoforte) per chiedere la riforma della legge sulla cittadinanza, la chiusura dei Cie, l’abolizione del reato di clandestinità e un nuovo piano di accoglienza per i rifugiati. L’iniziativa dal titolo “I diritti non sono stranieri” è organizzata da alcune associazioni, operatori del Terzo settore e movimenti, tra cui Asgi, Action – Diritti in movimento, Arci e Servizio civile internazionale.
“Sentiamo il bisogno di prendere parola sulle tante questioni sollevate di recente rispetto al complesso delle politiche migratorie italiane –sottolineano gli organizzatori del presidio, che si svolgerà a Montecitorio venerdì dalle ore 14.30 – crediamo necessario affermare di fronte alle istituzioni, italiane ed europee, la nostra incompatibilità con le posizioni espresse in queste settimane da diversi esponenti politici e con il tono del dibattito che si è generato a partire dalle proposte di riforma della cittadinanza, del reato di clandestinità e dei Cie. Siamo consapevoli –aggiungono – che il governissimo di Pd e Pdl non ha nessuna intenzione di uscire dal solco delle politiche migratorie, repressive e inconcludenti, degli ultimi due decenni. Proprio per questo siamo convinti che soltanto dal basso si possano e si debbano imporre nell’agenda politica i temi che riguardano i diritti dei cittadini stranieri e l’urgenza di un ripensamento globale delle politiche migratorie”.
Nello specifico la petizione chiede l’introduzione dello ius soli e la semplificazione delle procedure e dei tempi di acquisizione della cittadinanza per residenza, “che è un diritto e deve finire di costituire soltanto una concessione”. La chiusura dei Cie “luoghi inumani, dove le persone vengono torturate e detenute in condizioni vergognose, senza aver commesso alcun reato” e l’abolizione del reato di clandestinità. Inoltre si richiede un nuovo piano di accoglienza per rifugiati, richiedenti asilo e minori stranieri non accompagnati: l’immediata chiusura dei grandi centri, al fine di promuovere un nuovo sistema di accoglienza decentrato e su piccola scala. E la “fine dell’accanimento del Comune di Roma nei confronti dei giovani migranti del Bangladesh, l’interruzione immediata delle retate e dei controlli, per trovare una soluzione politica che tuteli i loro diritti e la loro dignità”. L’ultima richiesta riguarda la revisione del regolamento Dublino II, “ormai incapace di regolare l’asilo a livello europeo e fonte di sofferenze e violazioni per tanti cittadini migranti, con l’obiettivo di garantire loro il diritto di scegliere dove vivere e la libertà di movimento”.
Fonte: www.redattoresociale.it