Università italiana: aumentano gli studenti stranieri
L’Italia però continua a rimanere in Europa il fanalino di coda
ROMA (Migranti-press 17) – Da un’indagine di Vision risulta che gli studenti stranieri in Italia dal 2004 al 2006 sono aumentati di 8.000 passando da 40.000 a 48.000. Un magro progresso però – commentano gli analisti – se da noi la percentuale di stranieri nelle Università è al di sotto del 2%, mentre in altri Paesi di Europa superano il 10% e, in cifre assolute, sono 305.000 nel Regno Unito, 183 in Germania, 181 in Francia, 35.000 nel piccolo Belgio.
A motivare questa scarsa attrattiva dell’Italia può essere lo scarso apprezzamento per le nostre università, è certamente la difficoltà della lingua e il suo ridotto utilizzo a confronto di inglese, spagnolo e francese, ma ha il suo peso anche la complessa burocrazia. Per Visione si registra una sorta di selezione, attraverso la quale riduciamo l’emigrazione togliendo la parte migliore. Non è incoraggiante nemmeno il fatto che ora gli studenti che dall’estero vengono in Italia ha superato quello degli italiani che vanno a studiare all’estero ed anche sotto questo aspetto si è in coda fra i Paesi sviluppati compresi nell’Ocse.
Fanno riflettere queste cifre perché i 2.700.000 universitari che studiano all’estero producono un giro d’affari pari a 30 miliardi di Euro; inoltre chi studia all’estero mantiene rapporti positivi con quel Paese e la sua Università per diversi anni e forse per sempre.
Tra le Università italiane fanno la parte del leone quella di Bologna (4.000) e di Padova (2.400), la Sapienza di Roma (3.800), il Politecnico di Milano (2.000) e di Torino (1.900). Va tenuto presente che la ricerca non comprende le Università Pontificie, che aggiungono al computo diverse migliaia di studenti.
23/04/2009