Le Avvocature del Mediterraneo chiedono un quadro di regole organico tra i diversi paesi su immigrazione e asilo.
Conclusa a Taormina la Conferenza internazionale promossa dal Consiglio nazionale forense italiano, Conseil national des barreaux francese e Consejo general de la abogacìa española.
Un quadro di regole il più possibile organico e omogeneo tra i diversi Paesi per cercare se non di risolvere, almeno di gestire non solo l’immigrazione clandestina ma anche, e soprattutto, il fenomeno umanitario dei rifugiati: è quanto chiedono le Avvocature del Mediterraneo in una Dichiarazione comune che sabato scorso ha chiuso la Conferenza internazionale delle Avvocature del Mediterraneo.
L’iniziativa, ospitata a Taormina, è stata promossa dal Consiglio nazionale forense italiano, Conseil national des barreaux francese e Consejo general de la abogacìa española. I rappresentanti delle delegazioni presenti (Turchia, Andorra, Serbia, Albania, Romania, Marocco, Grecia, Montenegro, Palestina, Algeria, Spagna, Francia, Italia; anche Messico e Brasile) hanno raffigurato, informa una nota, «la situazione dei propri Paesi che si affacciano sul Mediterraneo illustrando, tutte, delicati profili di criticità molti dei quali derivanti da approcci che non tengono conto delle diverse ragioni della immigrazione (ragioni identitarie, politiche, economiche ecc.). Senza contare la difficile affermazione di una tutela efficace e concreta dei diritti delle persone coinvolte nei flussi migratori. Le quali spesso manifestano diffidenza nei confronti degli Stati di accoglienza che non garantiscono procedure chiare e rispettose dei diritti».
Per questo la Dichiarazione comune afferma la necessità di rafforzare il principio del diritto d’asilo, del diritto al ricongiungimento familiare e del diritto a un giusto processo. «E afferma – continua la nota – l’impegno degli Avvocati a vigilare sul rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali delle persone che si trovano nei centri di accoglienza per stranieri garantendo dignitose condizioni e a assicurando loro assistenza giuridica».
La Conferenza ha espresso anche «vicinanza e sostegno ai colleghi avvocati impegnati quotidianamente a fianco di persone immigrate. In questo percorso, una pietra miliare della Conferenza è l’approvazione da parte di tutte le delegazioni del Trattato di Lisbona – che ha definito una politica comune in materia di immigrazione in Europa – della Convenzione europea dei diritti dell’uomo e della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea».
fonte: www.immigrazioneoggi.it