Istruzione. Ministro Carrozza: gli alunni stranieri sono un’opportunità.
Il Ministro commenta dopo l’ennesimo caso di “classe ghetto” che, dopo la decisione di alcuni genitori, ha portato alla soppressione di una classe elementare.
“L’integrazione è una delle sfide della scuola italiana ed io non la vedo come un problema ma come un’opportunità”. Così si è espresso il ministro dell’istruzione Maria Chiara Carrozza sui casi di genitori italiani che ritirano i figli dalle classi dove, secondo loro, ci sono “troppi” figli di immigrati. L’allusione è al caso di una scuola elementare di Costa Volpino, in provincia di Bergamo, che ha solo una prima classe, alla quale quest’anno risultavano iscritti 21 bambini, 14 dei quali figli di immigrati. La maggior parte sono di origine marocchina, albanese, bosniaca e romena, ma quasi tutti nati in Italia. I genitori dei 7 bambini italiani, tuttavia, non hanno voluto che i loro figli condividessero i banchi di scuola con così tanti immigrati che, a loro detta, rischiavano di rallentare l’attività didattica, e li hanno disiscritti dall’Istituto. Per evitare una “classe ghetto”, il direttore dell’Ufficio scolastico regionale Francesco De Sanctis e il provveditore agli studi di Bergamo Patrizia Graziani hanno deciso di cancellare quella prima elementare.
“È chiaro – ha commentato il ministro Carrozza – che nel comporre tante classi sul territorio ci sono casi che saltano agli occhi e giustamente vengono messi in evidenza. Dobbiamo comporre le classi in modo equilibrato, non classi con troppi stranieri o con zero stranieri”. Sulla parola “stranieri”, comunque, bisogna precisare che tra i banchi delle nostre scuole siedono 736 mila alunni con la cittadinanza straniera, “ma il 50% – ha sottolineato Carrozza – è nato in Italia e parla italiano”. Non rientrerebbe, quindi, nella quota massima del 30% di stranieri per classe introdotta dalla famosa circolare Gelmini.
Anche il deputato del Partito Democratico Khalid Chaouki ha sottolinea che: “A volte è controproducente pensare già, per quanto riguarda la scuola primaria, di dividere i bambini da piccoli, anzi può essere più negativo. Va spiegato ai genitori che non c’è da aver paura della diversità ma, anzi, se c’è una direzione intelligente, queste scuole [ad alto tasso di studenti stranieri] possono diventare di eccellenza”.
(Samantha Falciatori)
Fonte: www.immigrazioneoggi.it