Immigrazione: il Governo rinuncia alla norma sulla segnalazione degli irregolari da parte dei medici, ma riproporrà il prolungamento del trattenimento nei CIE.
Fonte: www.immigrazioneoggi.it
Entro oggi gli emendamenti al ddl C 2180 sulla sicurezza e da mercoledì la discussione in Assemblea con le modifiche.
Il governo presenterà alle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia della Camera – dove è in discussione il disegno di legge sulla sicurezza – un emendamento per ripristinare l’allungamento dei tempi di permanenza nei Centri di identificazione ed espulsione fino a 6 mesi, già bocciato dalla Camera lo scorso 8 aprile nel voto sul decreto “antistupri”.
Ad annunciarlo stato il Ministero dell’Interno Roberto Maroni chiedendo questa volta “senso di responsabilità” al parlamento.
Secondo il titolare del Viminale la norma dovrebbe entrare in vigore entro due mesi, il tempo tecnico dell’approvazione della legge alla camera e la ratifica al Senato.
Intanto il sottosegretario Mantovano ha fornito i dati ufficiali della mancata ratifica del provvedimento: 1.038 immigrati clandestini usciti dai centri CIE 26 aprile – giorno di scadenza dei 60 giorni del decreto (ratificato senza questa norma) – ed altri 250 che usciranno nelle prossime settimane.
Il ministro Maroni, in un’intervista al Corriere della Sera, ha parlato del prolungamento della permanenza nei CIE e delle “ronde” come “priorità” per le azioni del Governo, chiamando così la maggioranza a compattarsi. Nell’ambito della stessa intervista, il titolare del Viminale ha lasciato intendere di essere disposto a rinunciare al provvedimento detto dei “medici spia” – molto discusso anche in seno alla maggioranza – che abolisce il divieto di segnalazione per il personale sanitario per i clandestini che si presentano in ospedale.
Maroni ha anche attribuito i recenti dissidi con Malta, esplosi per il caso del mercantile Pinar, ad un diverso regime nei Centri di identificazione e di espulsione (Cie) tra i due Paesi. “Uno dei motivi della disputa con Malta – ha dichiarato – è legato al fatto che i clandestini vogliono venire in Italia e non fermarsi a Malta perché lì il periodo di trattenimento nei Cie è di 18 mesi”.
(Al. Col.)