Cittadinanza ai figli di immigrati, italiani ”molto d’accordo”
Indagine Ipsos: il 64% degli intervistati valuta positivamente la proposta di concedere la cittadinanza ai nati in Italia; il 61% ritiene che siano una risorsa contro il 28% che vede gli immigrati come una minaccia. Kyenge: ”Sorpresa e felice di questi risultati”
MILANO – Gli immigrati? Sono una risorsa, è giusto concedere ai loro figli nati in Italia la cittadinanza, hanno arricchito la nostra cultura facendoci conoscere i loro cibi e tradizioni. È l’opinione degli italiani intervistati da Ipsos. I dati sono stati presentati oggi durante il lancio milanese della campagna “Il lavoro è cittadinanza”. Il 61% ritiene che sono una risorsa contro il 28% che vede gli immigrati come una minaccia. Il 64% è “molto d’accordo” con la proposta di concedere la cittadinanza ai figli nati in Italia, il 15% “abbastanza” e il 20% “poco” o “per niente”. Infine, il 46% pensa che sia positivo che gli immigrati “ci abbiano fatto conoscere nuovi cibi, culture e comportamenti”, per il 26% è “abbastanza positivo” e per il 27% lo è poco o per niente. “Sono rimasta sorpresa e felice di questi risultati -ha detto la ministra per l’integrazione Cecile Kyenge-. È un’Italia diversa da quella che spesso descrivono i mass media. È aperta all’accoglienza e non ha paura dell’immigrazione”.
Secondo la ministra non mancano però i rischi. “Per produrre cittadinanza il lavoro deve essere vero. Quello nero espone al pericolo, crea sfruttamento. Ognuno di noi deve essere agente di legalità. In tempi di crisi è messa a rischio la cittadinanza di tutti, ogni volta che viene danneggiata una delle comunità presenti in Italia”. “Si è creata una pericolosa competizione al ribasso -ha aggiunto-, ora certi lavori sono tornati appetibili per tutti, anche per gli italiani. Ma un lavoro deve creare dignità. Dobbiamo impegnarci a dare più diritti ai lavoratori di ogni etnia”.
La campagna “Il lavoro è cittadinanza”, promossa dal Ministero dell’Intregrazione e dall’Inps si propone di comunicare il positivo apporto dei lavoratori migranti all’Italia. Per questo è stato realizzato un apposito spot che sottolinea come un lavoratore migrante non sia un ospite ma un lavoratore con diritti pari agli altri, “un lavoratore che produce reddito per sé e una risorsa per tutto il paese”.
Fonte: www.redattoresociale.it