DOCUMENTO DELLA CONFERENZA EPISCOPALE SPAGNOLA SULLE MIGRAZIONI
Approvato dall ‘A ssemblea plenaria della CEE, porta la data del 22 novembre 2007
MADRID (Migranti-press) Ha per titolo “La Chiesa in Spagna e gli immigrati” e contiene “Riflessioni teologico-pastorali e orientamenti pratici per una pastorale delle migrazioni in Spagna alla luce dell’Istruzione pontificia Erga migrantes caritas Christi”.
Questo nuovo documento segue a quello emanato nel 1994 “La pastorale delle migrazioni in Spagna”, sempre della Conferenza Episcopale, seguito nel 1995 da “L’immigrazione in Spagna”: sfida per la società e per la Chiesa” a cura della Commissione Episcopale per le Migrazioni.
Nella introduzione si dice che nel 1994 obiettivo dell’intervento dei vescovi era quello di “offrire ai cattolici spagnoli uno strumento per prestare un servizio ai migranti”. Ma tante cose sono cambiate nel corso di poco più di un decennio. I numeri parlano chiaro, come si legge nel primo capitolo: “In dieci anni il numero degli stranieri, anche se non tutti possono essere considerati immigrati, è passato da 542.314 (1,37% della popolazione totale) nel 1996 a 923.879 (2,28%) nel 2000 e a 4.482.568 nel 2007 (9,93%). Negli ultimi 7 anni si è avuto una crescita media vicina ai 500.000 immigrati all’anno”. Poco prima si era inquadrato il fenomeno spagnolo in quello più ampio europeo, riportando il calcolo delle Nazioni Unite che entro il 2050 l’Europa avrà bisogno di 159 milioni di immigrati”. “I numeri parlano da soli e pongono di fronte con la loro mole a difficoltà tali che né la società nè la Chiesa, nonostante gli sforzi compiuti e che si stanno compiendo, sono in condizione di rispondere adeguatamente con personale, strutture, servizi e risorse alle esigenze di questa situazione nuova e in continuo cambiamento”.
Che intende fare la Chiesa in Spagna? Lo si dice già nelle prime pagine: “Pur convinti che molti degli orientamenti (già dati) continuano ad essere validi, desideriamo dare un nuovo impulso alla pastorale delle migrazioni con la presente riflessione teologico-pastorale, perché ci aiuti ad affrontare l’impegno di una nuova evangelizzazione con tutte le esigenze che comporta e a fare della Chiesa un segno e uno strumento dell’azione di Dio nel nostro tempo per tutti gli uomini e donne che vivono nel nostro Paese, qualunque sia la loro provenienza, cultura, religione o condizione sociale”.
Sei sono i capitoli:
1. Dati sulla situazione attuale delle migrazioni (alcuni sono già stati riferiti)
2. Le migrazioni: fenomeno umano complesso: sue cause e conseguenze
3. Le migrazioni ci interpellano e costituiscono un momento di grazia
4. La pastorale delle migrazioni: spunti dalla S. Scrittura; storia della pastorale delle migrazioni; note caratteristiche della pastorale delle migrazioni.
5. Alcuni principi fondamentali della pastorale delle migrazioni e loro conseguenze pratiche.
6. Persone, funzioni e strutture nell’azione pastorale delle migrazioni.
Anche una rapida lettura lascia l’impressione, si potrebbe dire lo stupore, di essere di fronte a un testo completo, aggiornato, aderente alla realtà e per di più elaborato con una chiarezza di concetti e semplicità di termini che lo rendono facilmente abbordabile non solo da esperti e da pastoralisti, ma dalla gente comune, “incluse ovviamente le nostre comunità cristiane come si legge nella introduzione e altrettanto inclusi gli immigrati, in quanto essi sono chiamati ad essere, assieme a noi, agenti di trasformazione delle nostre società e delle nostre comunità”. In una parola sono da considerarsi protagonisti di un rinnovamento anche all’interno delle nostre Chiese.
È toccante il paragrafo finale dove si invita a invocare i sette doni dello Spirito perché “la nuova comunità interculturale ci possa avvicinare all’esperienza della Pentecoste”.
Sul documento si ritornerà per qualche più accurata analisi
Fonte:MIGRANTI-press ANNO XXX – Nr. 1 29. 12.2007 – 04.01.2008 pag. 2