Bergamo, la giunta leghista fa aumentare a 500 euro il certificato per gli immigrati
Bufera sul Comune di Bolgare per il salasso sul certificato che serve per firmare un contratto di lavoro o ricongiungere un familiare. Il sindaco: “Non siamo un centro commerciale che deve attirare visitatori”
di MARA MOLOGNI
Cinquecento euro per un certificato necessario a tutti i cittadini extracomunitari che vogliano firmare un contratto di lavoro, ricongiungere un familiare o ottenere la carta di soggiorno. Succede a Bolgare, in provincia di Bergamo, dove la giunta comunale leghista ha deciso di aumentare il costo di questo pezzo di carta fondamentale per gli stranieri, che fino a oggi costava 150 euro. Scopo del provvedimento, si legge nella delibera, è “preservare l’integrità del territorio, con l’obiettivo di contenere l’incidenza di fenomeni criminali e malavitosi e le situazioni di disagio”.
A Bolgare lo scorso novembre un ladro albanese era stato ucciso da un carabiniere. E l’incidente in cui ha perso la vita la dottoressa Eleonora Cantamessa, mentre cercava di soccorrere un ferito in una rissa, ha avuto luogo nella poco lontana Chiuduno. Questi e altri sarebbero, almeno secondo il sindaco Luca Serughetti e la sua giunta, “fenomeni delittuosi che comportano ulteriori gravosi interventi, controlli e verifiche da parte del personale degli uffici comunali, al fine di tentare di garantire migliori sicurezza e tranquillità alla popolazione”, che vanno quindi “parzialmente addebitati alle individualità extracomunitarie che chiedono di essere iscritte nell’anagrafe di questo Comune”.
Se il concetto non fosse abbastanza chiaro, Serughetti ha ribadito alla stampa locale: “Non siamo un centro commerciale che deve mettere nelle condizioni migliori i propri visitatori”. A Serughetti risponde il deputato pd Antonio Misiani: “Se il sindaco di Bolgare pensa di combattere così l’immigrazione irregolare e la criminalità, è completamente fuori strada. Il provvedimento finirà per penalizzare ingiustamente gli stranieri regolari, che pagano le tasse e rispettano le regole, senza toccare in alcun modo i clandestini di cui a parole si preoccupa il sindaco”.
Anche la Cgil di Bergamo si schiera contro il provvedimento e promette battaglia: “Il certificato vale solo sei mesi – spiega Orazio Amboni, responsabile Welfare – ed è necessario quando si firma un contratto di lavoro. Molti cittadini stranieri hanno
lavori precari e si troverebbero costretti a rinnovarlo spesso. Alcuni di loro ci hanno già contatto, ci siamo dichiarati disponibili ad assisterli per un eventuale ricorso ma c’è molta paura. In ogni caso questa norma è ingiusta, noi presenteremo comunque un esposto”.
Fonte: milano.repubblica.it
A mio parere penso che il sindaco di Bolgare debba ripensarci.