Una moratoria per lo straniero che perde il posto di lavoro
PADOVA (Migranti-press 20-21) – “Sospendiamo la legge ad tempus in attesa del superamento della fase più acuta della crisi. Sarebbe una misura di giustizia e di umanità a favore degli immigrati regolari che da anni operano nel nostro paese e hanno contribuito a raggiungere l’attuale benessere”. E’ quanto afferma mons. Giuseppe Pasini, Presidente della Fondazione Zancan di Padova, lanciando una moratoria della legge Bossi-Fini che è gia stata presentata da altre forze sociali e sindacali. Va tenuto presente che la legge Bossi-Fini già prevede che “la perdita del posto di lavoro non costituisce motivo di revoca del permesso di soggiorno per il lavoratore e i suoi familiari; egli può iscriversi alle liste di collocamento per il periodo di residua validità del permesso di soggiorno e, comunque per un periodo non inferiore ai sei mesi” (la Turco-Napolitano estendeva il periodo a un anno). Perciò il lavoratore che perde il lavoro 2 mesi prima che gli scada il permesso di soggiorno, ha a disposizione per cercarsi un nuovo lavoro non 2 ma 6 mesi. La moratoria proposta da Mons. Pasini, per essere novità, va oltre questi sei mesi.
La proposta è contenuta nell’editoriale del prossimo numero della rivista della Fondazione, “Studi Zancan. Politiche e Servizi alle persone” in uscita a fine mese. “Queste persone sono prevalentemente in età lavorativa – spiega mons. Pasini – e contribuiscono per una percentuale di circa il 7% alla realizzazione del Pil. Il loro apporto al gettito fiscale è di 4,1 miliardi contro una spesa sostenuta dallo stato per i servizi sociali a loro favore di circa un miliardo”. La Fondazione fa notare che l’Inps per la prima volta da anni ha raggiunto il pareggio “grazie soprattutto ai contributi degli immigrati, che hanno anche dato vita a 165.000 aziende con 200.000 dipendenti”. È alla luce di questi dati che mons. Pasini parla di “una misura di giustizia e anche di buon senso, giacché degli immigrati l’economia italiana non può fare a meno”. La Fondazione vorrebbe trasformare la moratoria in proposta di legge popolare: “La difficoltà degli immigrati è cresciuta negli ultimi mesi, a causa di un clima di accentuata intolleranza, in parte alimentata da alcune forze politiche” riflette Pasini. (R.I.)