Su 10 miliardi di taglio Irpef, 1,5 andrà ai contribuenti stranieri
La Fondazione Moressa: “Fra i lavoratori dipendenti stranieri, meno del 10% ha un reddito superiore a 25 mila euro, mentre fra gli Italiani oltre il 30% supera questa quota”. Saranno 1,7 milioni gli stranieri che beneficeranno del taglio
ROMA – Degli 11 milioni di lavoratori dipendenti che beneficeranno del taglio dell’Irpef, secondo le stime della Fondazione Leone Moressa, 1,7 milioni sono stranieri. Si tratta di lavoratori dipendenti che percepiscono meno di 25 mila euro l’anno, senza considerare gli incapienti. Pertanto, dei 10 miliardi di euro previsti dalla manovra, il 15,4% sarà destinato a contribuenti stranieri.
Taglio dell’Irpef, il 15% andrà agli stranieri. Secondo i dati delle dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche del 2012 (anno d’imposta 2011, ultimo disponibile),i contribuenti stranieri in Italia sono 3,4 milioni e dichiarano complessivamente redditi per 43,6 miliardi di euro. Rappresentano l’8,3% dei contribuenti totali e certificano il 5,4% dell’intera ricchezza prodotta. Mediamente, gli stranieri hanno dichiarato, nel 2012, 12.880 euro a testa, ovvero 6.780 euro in meno dei contribuenti nati in Italia.
“Il taglio dell’Irpef – afferma la Fondazione – potrebbe coinvolgere 1,7 milioni di contribuenti stranieri: si tratta di coloro che hanno dichiarato meno di 25 mila euro annui, sottratti gli incapienti. Confrontando le classi di reddito dei lavoratori dipendenti stranieri, il 92% percepisce meno di 25 mila euro. Tra gli italiani, invece, più del 30% supera la soglia”.
Redditi superiori al Nord. La presenza dei contribuenti nati all’estero nelle regioni italiane ricalca grosso modo la loro presenza nel territorio stesso: più alta nelle aree del Nord e scarsa nel Mezzogiorno. L’incidenza percentuale dei contribuenti stranieri sui contribuenti totali è più alta a Nordest: le prime posizioni sono occupate da Trentino Alto Adige (15,1%), Friuli Venezia Giulia (12,4%), Emilia-Romagna (11,2%) e Veneto (10,7%).La media nazionale si attesta invece intorno all’8,3%.
“L’importo medio dei redditi dichiarati differisce molto tra le diverse aree geografiche del nostro Paese – precisa ancora la Fondazione Moressa -. I contribuenti dichiarano di più nelle regioni del Nord. In particolare, con riferimento agli stranieri, a dichiarare il reddito più alto sono coloro che risiedono in Lombardia con oltre 15.000 euro, seguiti a ruota dal Friuli Venezia Giulia (14.410 euro) e Piemonte (13.420). Al Nord si registrano i maggiori gap retributivi, mentre al Sud i differenziali si riducono. La differenza più marcata si registra in Trentino Alto Adige, dove il gap supera i 9.000 euro, seguito da Emilia Romagna (8.650 euro di differenza retributiva) e Liguria (8.600). Il Molise è, invece, la regione con il differenziale tra redditi italiani e stranieri più basso (3.740 euro)”.
Secondo i ricercatori della Fondazione Leone Moressa, “fra i lavoratori dipendenti stranieri, meno del 10% ha un reddito superiore a 25 mila euro, mentre fra gli Italiani oltre il 30% supera questa quota. Considerando che il taglio dell’Irpef si rivolge ai lavoratori dipendenti con un reddito annuo inferiore ai 25 mila euro, una quota considerevole andrà ai lavoratori stranieri: si stima che saranno 1,7 milioni a beneficiarne, per un ammontare complessivo di 1,5 miliardi di euro”.
Fonte: www.redattoresociale.it