Mons. Warduni: Alla sofferenza c’è un limite. Perchè l’Occidente non lo capisce?
La situazione sta peggiorando.
Gridate con noi che i diritti umani sono calpestati da persone che parlano in nome di Dio ma che non sanno nulla di Lui che è Amore, mentre loro agiscono spinti dal rancore e dall’odio.
Gridate: Oh! Signore, abbi misericordia dell’Uomo.
By Baghdadhope*
Mons. Shleimun Warduni, vicario patriarcale caldeo di Baghdad è venuto in Italia per partecipare al Meeting di Rimini, ha visitato parrocchie dove lo hanno ascoltato fedeli ed amici decennali ed a tutti ha detto le stesse cose: “Fermate lo Stato Islamico o noi cristiani spariremo dall’Iraq” aggiungendo “fermateli o anche voi in Occidente ne sarete vittime.”
“A parte la gratitudine per tutta la gente che ha partecipato materialmente e con la preghiera alle tribolazioni della comunità cristiana irachena direi che porto a casa, purtroppo, la mancanza di speranza per una risoluzione del problema. La maggioranza delle persone, ma soprattutto i governi, dimenticano presto le tragedie dato che intervengono gli interessi e gli egoismi legati al profitto della vendita di armi o di quella del petrolio.”
“Tragico se nulla cambierà. Tra non molto arriverà l’inverno che nel Kurdistan può essere anche molto rigido e c’è ancora gente che dorme per strada, i bambini dovranno andare a scuola ma le scuole sono piene di profughi. Più passa il tempo più la speranza si affievolisce.”
La sua richiesta di far cessare il traffico d’armi e di mettere da parte gli interessi economici per guardare alla salvezza dell’Uomo non è nuova ma in tutti questi anni non ha avuto risposte. Ora che la situazione è tragicamente peggiorata ha una proposta pratica da fare?
“Si, che intervenga l’ONU con i Caschi Blu a proteggere le minoranze in Iraq, la parte più debole del paese. Un intervento di tal genere permetterebbe ai profughi di tornare alle proprie case e darebbe, soprattutto, un senso di speranza. Se non è l’ONU ad intervenire in queste situazioni allora dobbiamo chiederci: a cosa ed a chi serve l’ONU?”
Monsignore, come pensa sia possibile un tale intervento? Cosa dovrebbero fare i Caschi Blu, rinchiudere le minoranze nei loro villaggi per proteggerli? Non si correrebbe il rischio di isolarli e renderli quindi ancora più vulnerabili nel caso le truppe ONU lasciassero un giorno il paese?
“Non è nelle mie competenze pensare e decidere quale dovrebbe essere la strategia di intervento, magari i Caschi Blu potrebbero gestire i check point per assicurarsi che nelle città e nei villaggi non entrino armi o non ci siano incursioni armate, potrebbero controllare i confini del paese. Come fare deve deciderlo chi ha l’esperienza, non noi che dobbiamo ora gestire un’emergenza catastrofica.”
Lei pensa che i governi curdo ed iracheno potrebbero dirsi d’accordo con una tale presenza ONU all’interno del paese?
“Io penso, spero di sì, forse non è la soluzione migliore ma ora, mi creda, valutare le opzioni su lungo termine è un lusso che non ci possiamo permettere, sarebbe un modo per dare fiducia a tutte quelle persone, e non parlo solo dei cristiani, che in questi ultimi due mesi hanno provato cosa sia l’inferno in terra. Cosa devono fare per meritare una vita normale? Qual’è il limite della sofferenza che queste persone devono oltrepassare perchè il mondo occidentale decida di aiutarle? Voi non lo sapete, non lo immaginate, ma per noi, quel limite è già stato superato.”
Nella mia parrocchia abbiamo raccolto denaro da inviare alla Caritas italiana per le prime necessità dei profughi. Abbiamo pregato nelle ore di adorazione del Santissimo. Abbiamo scritto sul giornale (non bollettino) parrocchiale. Chi di noi può cerca di agire negli ambienti della politica. Tra le mie tante carte ho cercato e trovato articoli di quotidiani e riviste del 2005/2006 che già denunciavano……Perdonerà il Signore la cecità e sordità dei popoli?