Nuovo naufragio: centinaia dispersi
Palermo -
Dicono di essere partiti in quattrocento, ma i soccorritori hanno trovato tre morti e sette superstiti che si muovevano nell’acqua, tra cui due bambini. Sono le poche, frammentarie e drammatiche informazioni che avvolgono l’ennesima tragedia dell’immigrazione nel Mediterraneo. Questa volta il naufragio è avvenuto al largo delle coste maltesi. Un barcone su cui viaggiavano tantissimi migranti partiti dal nord Africa è affondato in acque internazionali, 300 miglia a sud-est dell’isola. Non è chiaro in quanti fossero a bordo. A dare l’allarme è stato un mercantile, l’Ams Pegasus, battente bandiera panamense, che ha avvistato due persone in mare, proprio mentre stava soccorrendo un barcone con 386 migranti. L’equipaggio del mercantile ha recuperato i due uomini e ha continuato a dirigersi verso il porto di Pozzallo, in Sicilia. Ma per uno dei due migranti soccorsi si è reso necessario un trasporto in ospedale, con un elicottero della guardia costiera AW139, che è atterrato sulla nave.
L’avvistamento dei due naufraghi ha subito fatto scattare le ricerche. Sul posto sono giunti mezzi navali maltesi, un aereo Atlantic della Marina Militare e un aereo Atr della Guardia costiera. Individuate le altre persone in acqua, è stata lanciata una zattera di salvataggio e i superstiti sono stati tratti in salvo e trasportati in Grecia. «I sopravvissuti, tra i quali una bambina in condizioni critiche, soffrono di ipotermia e sono stati ricoverati in ospedale nell’isola di Creta», nel sud della Grecia, spiega un comunicato della polizia ellenica. I sopravvissuti avrebbero parlato ai soccorritori di circa 400 morti. E non si sono fermate le operazioni di soccorso in mare e di approdo nei porti italiani. Nell’arco di 24 ore oltre 1.500 migranti sono stati tratti in salvo con l’operazione Mare Nostrum. E della sua efficacia parla il presidente della Camera, Laura Boldrini, ieri a Palermo, per una visita al carcere minorile Malaspina. «L’operazione Mare Nostrum è stata importantissima: salvare vite in mare è un imperativo etico, anche se poi servono anche altre azioni – afferma –. Mare Nostrum è stata l’unica azione che ci ha riportato alla realtà, molto meritoria perché ha salvato migliaia di vite umane, evidentemente Mare nostrum da sola non basta ». Secondo la Boldrini, «sono necessari accordi con i Paesi di transito perché si faccia uno screening dei richiedente asilo, che poi devono essere smistati nei vari Paesi europei che devono farsene carico. Serve una sinergia perché tutti facciano la propria parte». Venerdì sera, appena giunta a Palermo, la presidente Boldrini si era voluta recare sulla banchina del porto, dove c’erano anche il prefetto Francesca Cannizzo, il cardinale Paolo Romeo e il direttore della Caritas di Palermo, don Sergio Mattaliano, per accogliere i 442 migranti giunti in nave, sottolineando «l’accoglienza che funziona», soffermandosi con alcuni dei migranti, in particolare con una famiglia di siriani, parlando con gli operatori sanitari e i volontari e chiedendo notizie del loro lavoro.
Oltre 880 migranti sono giunti in Sicilia: ieri è arrivata a Porto Empedocle, nell’Agrigentino, la nave Orione della Marina militare con a bordo 500 migranti, tra cui 49 donne, 3 delle quali in stato di gravidanza, e 59 minorenni; mentre a Pozzallo, nel Ragusano, è approdata la nave mercantile Pegasus con 386 migranti salvati dalla Guardia Costiera nel Canale di Sicilia. E ieri altri 500 migranti sono stati fatti sbarcare dalla nave militare Euro a Crotone, mentre la Borsini e la Fasan hanno soccorso rispettivamente 104 e circa 250 persone in mare.
E anche le inchieste giudiziarie non si fermano. La squadra mobile di Catania ha fermato quattro presunti scafisti, due nigeriani, uno del Gambia e l’ultimo del Ghana, con l’accusa di essere l’equipaggio della “carretta” con 82 migranti soccorsi dal mercantile greco Agrari, arrivato venerdì pomeriggio nel porto del capoluogo etneo. (A. Turrisi – Avvenire)
Fonte: www.migrantesonline.it