Sicurezza,Napolitano: riflettere su clandestini e ronde
Fonte: it.notizie.yahoo.com
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha promulgato oggi la legge sulla sicurezza, esprimendo però in una lettera all’esecutivo le proprie perplessità e preoccupazioni sul provvedimento, in particolare in materia di ronde e clandestini. Napolitano ha promulgato la legge, approvata lo scorso 2 luglio, “ritenendo di non poter sospendere l’entrata in vigore di norme ampiamente condivise in sede parlamentare”.
Il capo dello Stato ha però manifestato perplessità sull’insieme del provvedimento, in particolare su “specifiche disposizioni di dubbia coerenza con i principi generali dell’ordinamento e del sistema penale vigente”, come si legge in una nota del Quirinale.
In una lettera all’esecutivo, come riferisce una fonte, Napolitano si sofferma sulle ronde di cittadini privati e sul reato di clandestinità.
Apprezzamento per la decisione di promulgare la legge giunge da Palazzo Chigi, che ha precisato in una nota che “le considerazioni del capo dello Stato saranno valutate attentamente e che si terrà conto delle notazioni e dei suggerimenti espressi dal presidente Napolitano già a partire dalla prima applicazione della legge stessa”.
Il provvedimento promulgato oggi è stato contestato dall’opposizione e criticato per alcuni aspetti anche dalle associazioni che si occupano di immigrazione e da esponenti cattolici.
La legge introduce il reato di immigrazione clandestina, esclude gli irregolari dai pubblici servizi, con l’eccezione di sanità e scuola, e prevede le ronde anticriminalità, care alla Lega Nord.
Napolitano ha deciso di “richiamare l’attenzione del presidente del Consiglio e dei ministri dell’Interno e della Giustizia per le iniziative che riterranno di assumere, anche alla luce dei problemi che può comportare l’applicazione del provvedimento in alcune sue parti”, continua la nota del Quirinale.
“La lettera, ampiamente argomentata, è stata inviata, per conoscenza, anche ai presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati”.