Nei Grest l’integrazione “silenziosa”
TREVISO (Migranti-press 29) – I dati di alcuni Grest (gruppi estivi), sono eloquenti: spesso anche tre iscritti su dieci non sono cattolici; in qualche caso appartengono a famiglie ortodosse, in molti altri a famiglie musulmane. Si tratta di una presenza che non fa clamore. Così come silenziosa, ma per certi aspetti concreta e reale è l’integrazione che pian piano sta crescendo. Un processo che ancora una volta avviene all’ombra dei nostri campanili. La parrocchia, dunque, insieme alla scuola, diventa luogo di dialogo e integrazione. Certo, può colpire che iniziative di aggregazione, ma anche di formazione e di proposta cristiana (nei Grest non mancano la preghiera insieme, qualche celebrazione, dei momenti formativi) siano frequentati anche da ragazzi non battezzati. E questo accade anche perché in molti casi i Grest sono l’unica iniziativa per i ragazzi in questo periodo. È tuttavia significativo che l’accoglienza e il dialogo non coincidano con l’annacquamento della proposta di fede. E che tutto ciò venga accettato dalle famiglie non cattoliche. Insomma, un modello per i più piccoli, che si spera possa essere seguito anche dai grandi. (La Vita del Popolo, 2 luglio 2009)