Immigrazione, nuovo appello di Papa Francesco: “Basta stragi, sono un crimine che offende l’umanità”
Il Pontefice durante l’Angelus rivolge anche un richiamo ai cristiani: “Dovete ricercare la giustizia e la pace, soccorrere i poveri, i deboli, gli oppressi”
Papa Francesco torna a rivolgere un forte appello affinché le istituzioni politiche e non solo si mobilitino per fermare l’ormai quotidiana strage di migranti. Lo fa durante la recita dell’Angelus in piazza San Pietro. “Purtroppo anche nei giorni scorsi – ricorda – numerosi migranti hanno perso la vita nei loro terribili viaggi. Per tutti questi fratelli e sorelle, prego e invito a pregare. In particolare, mi unisco al cardinale Schönborn, che oggi è qui presente, e a tutta la Chiesa in Austria nella preghiera per le settantuno vittime, tra cui quattro bambini, trovate in un camion sull’autostrada Budapest-Vienna. Affidiamo ciascuna di esse alla misericordia di Dio; e a Lui chiediamo di aiutarci a cooperare con efficacia per impedire questi crimini, che offendono l’intera famiglia umana”.
Richiamo ai fedeli Ma il Pontefice coglie anche l’occasione per un richiamo alla coerenza da parte dei cristiani: “L’osservanza letterale dei precetti è qualcosa di sterile se non cambia il cuore e non si traduce in atteggiamenti concreti: aprirsi all’incontro con Dio e alla sua Parola, ricercare la giustizia e la pace, soccorrere i poveri, i deboli, gli oppressi. Quanto male fanno alla Chiesa quelle persone che si dicono molto cattoliche ma dopo trascurano la famiglia, parlano male degli altri”.
“Questa è controtestimonianza cristiana” avverte e citando il Vangelo di oggi aggiunge: “Gesù vuole mettere in guardia anche noi, oggi, dal ritenere che l’osservanza esteriore della legge sia sufficiente per essere dei buoni cristiani. Come allora per i farisei, esiste anche per noi il pericolo di considerarci a posto o migliori degli altri per il solo fatto di osservare delle regole, delle usanze, anche se non amiamo il prossimo, siamo duri di cuore e orgogliosi”.
Violenzei sui cristiani L’ultimo appello il Papa lo rivolge ai legislatori e ai governanti “perché ovunque sia assicurata la libertà religiosa”. Il monito è rivolto anche “alla comunità internazionale perché si ponga fine alle violenze e ai soprusi”. “Ieri, ad Harissa, in Libano, è stato proclamato beato il Vescovo siro-cattolico Flaviano Michele Melki, martire – ricorda -. Nel contesto di una tremenda persecuzione contro i cristiani, egli fu difensore instancabile dei diritti del suo popolo, esortando tutti a rimanere saldi nella fede. Anche oggi, in Medio Oriente e in altre parti del mondo, i cristiani sono perseguitati. Ci sono più martiri di quelli che c’erano nei primi secoli. La beatificazione di questo Vescovo martire infonda in loro consolazione, coraggio e speranza. Ma sia anche di stimolo ai legislatori e ai governanti perché ovunque sia assicurata la libertà religiosa; e alla comunità internazionale perché si ponga fine alle violenze e ai soprusi”.
Fonte: www.iltempo.it