Sono 4 milioni il numero degli immigrati regolarmente presenti in Italia
Fonte: ansa.it
Il tasso occupazione 88%, ma 1 milione in nero
Sfiora i 4 milioni il numero degli immigrati regolarmente presenti in Italia, con un incidenza del 6,7% sulla popolazione complessiva (la media Ue è del 6,0%). Il tasso di attività – indica il Dossier Caritas 2008 – è mediamente del 73,2% (88% per i soli maschi), di ben 12% in più rispetto agli italiani, mentre il loro tasso di disoccupazione é di due punti più alto (8,3% in media e 12,7% per le donne).
Gli occupati in agricoltura (7,3%) e quelli dei servizi (53,8%) nel periodo 2005-2007 sono aumentati di due punti percentuali a scapito dell’industria (35,3%). Edilizia e manifatturiero gli altri settori dove la presenza degli immigrati è consistente. “Anche in una congiuntura economica difficile come quella attuale – dice il Dossier Immigrazione 2008 della Caritas – è prevista la necessità di nuovi lavoratori stranieri per il buon andamento del mercato”. Ai nuovi lavoratori immigrati del resto, sottolinea il Rapporto, è dovuto per i due terzi la crescita dell’occupazione in Italia nell’ordine di 234.000 nuovi lavoratori nel 2007. Le stime parlano di circa 3 milioni di lavoratori in nero in Italia. Di questi, un terzo è straniero, pari a un milione di occupati, di cui 5-600.000 sono colf e badanti. Il resto, circa 400.000 lavoratori, sono sparsi negli altri settori, soprattutto agricoltura ed edilizia. Il lavoro nero dei migranti copre, secondo il Dipartimento Immigrati della Cgil, una quota del 20% in ogni settore. La presenza dei lavoratori immigrati è in crescita ma la crisi ha fatto aumentare cassa integrazione e mobilità per loro in misura doppia. “Gli immigrati sono interessati dalla congiuntura di più rispetto agli italiani. Nelle liste di mobilità – dice Pietro Soldini, responsabile dipartimento immigrati Cgil – la presenza degli immigrati è doppia rispetto agli italiani”. Ma i migranti sono anche imprenditori e come tali creano nuovi posti di lavoro in misura crescente. Gli artigiani autonomi – secondo il Dossier Caritas 2008 – sono un decimo della popolazione adulta straniera, con 165.114 titolari d’impresa, 52.715 soci e 85.990 altre figure societarie: dal maggio 2007 l’aumento è stato di un sesto, una crescita ben più accentuata rispetto ad aziende con titolarità italiana.
EDILIZIA – Sono quasi 300.000 lavoratori stranieri pari a circa il 15% del totale (17% se si contano i soli dipendenti); nelle regioni settentrionali si concentra circa il 62% della loro presenza. Le imprese edili sono alla ricerca per il prossimo anno di almeno 20.000 nuovi lavoratori stranieri. Mentre gli occupati del settore non crescono (anzi arretrano di un -0,35%), gli immigrati aumentano del 5%. Sale vertiginosamente la percentuale degli immigrati iscritti alla Cassa Edile: oltre il 19%.
AGRICOLTURA – i migranti pesano per un 15% sul totale degli occupati, circa 150.000 tra fissi e stagionali e si tratta di un dato in crescita. Nella zootecnica l’occupazione arriva a punte del 50% nelle aree del centro Nord e al Sud per la stagionalità. Secondo la Cgil, il ‘sommerso’ di fatto raddoppia la presenza dei migranti nel settore agricolo.
MECCANICA SERVIZI – l’occupazione straniera è pari al 20% della media nazionale, molto forte la presenza di immigrati nel commercio, nella ristorazione, nel settore alberghiero. Sul totale delle colf e badanti, l’80% è migrante, il 90% è donna.
Tratto da: ansa.it