73 morti, 5 sopravvissutti soccorsi : da tripoli a lampedusa
di d. Fredo Olivero Direttore Migrantes Piemonte/Valle d’Aosta
Le fonti sono i cinque Eritrei sopravvissuti, partiti il 28 Luglio da Tripoli su una barchetta a motore in 78 e giunti ieri a Lampedusa (finalmente soccorsi)
Dopo sei giorni è finito cibo, acqua, benzina, cellulari scarichi e spinti dalle onde hanno continuato incontrando almeno 10 imbarcazioni! Solo un pescatore gli ha fornito Lunedì 17 Agosto, acqua e cibo.
I 73 morti vengono “seppelliti” in fondo al mare dagli stessi sopravvissuti.
Questo è un frutto avvelenato del “pacchetto sicurezza” dell’accordo con la Libia (da dove sono partiti), della paura che accompagna chi naviga in mari e incontra i “clandestini” stremati e non ha il coraggio di andare contro una legge fratricida, che lascia morire uomini/donne/bambini che fuggono da una realtà di guerra (Eritrea) o di carcere, tortura, violenza (come in Libia)
La Chiesa deve essere chiara: ogni uomo (donna) è mio fratello! È l’immigrazione del Dio liberatore e amante della vita!
Chiediamo ragione di queste morti a un Governo sordo e razzista che chiama clandestino chi fugge dalla tortura, dalla guerra e non applica il diritto internazionale ai richiedenti rifugio.
Meglio far morire 73 persone o permettere alle vittime di sopravvivere?
Ribelliamoci alla stupidità dei proclami che uccidono ogni giorno i più deboli alla paura di chi, in mare, ignora il dovere di soccorrere qualsiasi persona si trovi in difficoltà.
Torino 21 Agosto 2009