Storia delle migrazioni a scuola. I sogni e le speranze dei nostri nonni emigrati
Fonte: www.newsitaliapress.it
Roma – “Sarà la nostra risposta a Bossi e alla Lega, che tutti i giorni mancano di rispetto all’unità del Paese e al valore delle comunità italiane all’estero e straniere in Italia”. Con queste dure parole, Fabio Porta, deputato del Partito Democratico eletto nella Circoscrizione Estero, rafforza la sua convinzione di voler introdurre, in tutte le scuole italiane, l’insegnamento della storia delle migrazioni. Proposta di legge che verrà discussa in autunno dalla Commissione Cultura e Istruzione della Camera dei Deputati e che sta raccogliendo apprezzamenti bipartisan. È stata firmata da tutti i deputati del PD eletti all’estero e appoggiata da esponenti del partito, tra cui Fassino, Castagnetti, Tempestini e Vassallo ma anche da alcuni membri del PDL, come il Responsabile del partito per gli italiani nel mondo Aldo Di Biagio e il Presidente del Comitato per gli Italiani all’Estero Marco Zacchera. “Insegnare ai nostri giovani la storia della presenza italiana nel mondo – ha aggiunto Porta – aiuterà da un lato a conoscere meglio alcune delle pagine principali dei nostri centocinquanta anni di storia unitaria, dall’altro a rispettare quanti cercano oggi nel nostro Paese gli stessi sogni e le stesse speranze dei nostri nonni emigrati all’estero”. Riscoprire l’importanza che la grande emigrazione ha avuto a cavallo tra la fine dell’ottocento e i primi anni del secolo successivo, rileggere le gesta dei protagonisti italiani. Storie di uomini del nord: “piemontesi, lombardi e veneti che fuggivano dalla fame e dalla povertà delle loro terre”. Ci tiene a sottolinearlo Fabio Porta per controbattere all’offensiva estiva della Lega e del suo leader Umberto Bossi contro il tricolore e i festeggiamenti per l’Unità d’Italia. “Chissà – ha concluso il Vice Presidente del Comitato per gli Italiani all’Estero della Camera – che non sia questa la maniera migliore per rendere il dovuto omaggio a quell’epopea, valorizzando un patrimonio tutt’oggi in gran parte sottoutilizzato e aiutando il Paese ad essere più civile ed accogliente”.