Migranti alla deriva : sbarcati in Sicilia, una vittima
Fonte: www.misna.org
C’è una vittima tra i 300 migranti per giorni lasciati in balia delle onde e sbarcati in queste ore a Pozzallo, in Sicilia. Nonostante la loro presenza fosse nota al punto da ottenere ‘passaggi’ in alcuni notiziari televisivi – i migranti sono stati lasciati in balia delle onde per giorni, al centro di un ennesimo ‘balletto’ di responsabilità scaricate tra Italia e Malta. Tra di loro, secondo le prime notizie che arrivano dal porto siciliano, ci sono 46 donne, quatto delle quali incinte, e 29 bambini. Il loro arrivo segna la fine di una giornata in cui l’oggettiva disperazione di un viaggio senza fine è stata scavalcata da polemiche politiche, attriti diplomatici e da fatti di cronaca marginali come l’arresto, in Libia, di due persone che avrebbero organizzato il viaggio del barcone. Non è ancora chiaro quali siano stati i motivi che hanno portato alla morte di un migrante né quando sia morto; da chiarire anche la nazionalità dei migranti che diverse fonti sostengono essere potenziali richiedenti asilo. Nel fine settimana aveva destato commozione il drammatico appello lanciato anche attraverso il Tg3 da una giovane donna rifugiata in Italia, parente di uno degli uomini sull’imbarcazione. “E’ scandaloso che queste persone siano state lasciate al proprio destino” ha detto Savino Pezzotta, presidente del Consiglio italiano per i rifugiati (Cir). “La colpevole assenza di soccorso di Malta – ha aggiunto Pezzotta – fa parte di un insieme di politiche migratorie sempre più restrittive, tra cui ricordiamo la politica italiana di respingimento che, invece di risolvere il problema delle migrazioni irregolari, è soltanto un accanimento terapeutico nei confronti dei migranti più vulnerabili”.C’è una vittima tra i 300 migranti per giorni lasciati in balia delle onde e sbarcati in queste ore a Pozzallo, in Sicilia. Nonostante la loro presenza fosse nota al punto da ottenere ‘passaggi’ in alcuni notiziari televisivi – i migranti sono stati lasciati in balia delle onde per giorni, al centro di un ennesimo ‘balletto’ di responsabilità scaricate tra Italia e Malta. Tra di loro, secondo le prime notizie che arrivano dal porto siciliano, ci sono 46 donne, quatto delle quali incinte, e 29 bambini. Il loro arrivo segna la fine di una giornata in cui l’oggettiva disperazione di un viaggio senza fine è stata scavalcata da polemiche politiche, attriti diplomatici e da fatti di cronaca marginali come l’arresto, in Libia, di due persone che avrebbero organizzato il viaggio del barcone. Non è ancora chiaro quali siano stati i motivi che hanno portato alla morte di un migrante né quando sia morto; da chiarire anche la nazionalità dei migranti che diverse fonti sostengono essere potenziali richiedenti asilo. Nel fine settimana aveva destato commozione il drammatico appello lanciato anche attraverso il Tg3 da una giovane donna rifugiata in Italia, parente di uno degli uomini sull’imbarcazione. “E’ scandaloso che queste persone siano state lasciate al proprio destino” ha detto Savino Pezzotta, presidente del Consiglio italiano per i rifugiati (Cir). “La colpevole assenza di soccorso di Malta – ha aggiunto Pezzotta – fa parte di un insieme di politiche migratorie sempre più restrittive, tra cui ricordiamo la politica italiana di respingimento che, invece di risolvere il problema delle migrazioni irregolari, è soltanto un accanimento terapeutico nei confronti dei migranti più vulnerabili”.
C’è una vittima tra i 300 migranti per giorni lasciati in balia delle onde e sbarcati in queste ore a Pozzallo, in Sicilia. Nonostante la loro presenza fosse nota al punto da ottenere ‘passaggi’ in alcuni notiziari televisivi – i migranti sono stati lasciati in balia delle onde per giorni, al centro di un ennesimo ‘balletto’ di responsabilità scaricate tra Italia e Malta. Tra di loro, secondo le prime notizie che arrivano dal porto siciliano, ci sono 46 donne, quatto delle quali incinte, e 29 bambini. Il loro arrivo segna la fine di una giornata in cui l’oggettiva disperazione di un viaggio senza fine è stata scavalcata da polemiche politiche, attriti diplomatici e da fatti di cronaca marginali come l’arresto, in Libia, di due persone che avrebbero organizzato il viaggio del barcone. Non è ancora chiaro quali siano stati i motivi che hanno portato alla morte di un migrante né quando sia morto; da chiarire anche la nazionalità dei migranti che diverse fonti sostengono essere potenziali richiedenti asilo. Nel fine settimana aveva destato commozione il drammatico appello lanciato anche attraverso il Tg3 da una giovane donna rifugiata in Italia, parente di uno degli uomini sull’imbarcazione. “E’ scandaloso che queste persone siano state lasciate al proprio destino” ha detto Savino Pezzotta, presidente del Consiglio italiano per i rifugiati (Cir). “La colpevole assenza di soccorso di Malta – ha aggiunto Pezzotta – fa parte di un insieme di politiche migratorie sempre più restrittive, tra cui ricordiamo la politica italiana di respingimento che, invece di risolvere il problema delle migrazioni irregolari, è soltanto un accanimento terapeutico nei confronti dei migranti più vulnerabili”.