Puglia. 200 migranti in cattedrale Foggia: siamo braccianti, non carne da macello
I lavoratori, già sgomberato dal «gran ghetto» tra Rignano Garganico e San Severo, hanno accettato di abbassare i cartelli. Hanno incontrato il parroco e il vescovo Pelvi
Una foto postata dall’account twitter di Aboubakar Soumahoro
Circa duecento braccianti extracomunitari, molti dei quali prima dello sgombero vivevano nella zona del “gran ghetto” tra Rignano Garganico e San Severo, sono entrati nella Cattedrale di Foggia chiedendo l’aiuto di Papa Francesco.
La protesta silenziosa ha ovviamente stupito i fedeli e il parroco della Cattedrale che ha chiesto di abbassare i cartelli con scritte “Siamo lavoratori, non carne da macello” issati in chiesa. I braccianti hanno aderito alle richieste del parroco rimanendo in silenzio mentre è stata avviata la recita del Rosario e intanto altri extracomunitari continuano a sopraggiungere in Cattedrale.


Sono i migranti, uomini e donne, impegnati nella raccolta del pomodoro e di altri prodotti agricoli che si trovano a ridosso dell’ex gran ghetto nelle campagne tra Rignano Garganico e San Severo, sgomberato qualche mese fa.
L’incendio del ghetto appena sgomberato (reuters)
I migranti hanno chiesto l’aiuto a papa Francesco perché vogliono migliori condizioni di vita e chiedono che il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano rispetti gli accordi. “Noi vogliamo legalità e giustizia sociale”, ha detto Aboubakar Soumahoro, rappresentante dei migranti.
Un immigrato africano nel ghetto di Rignano in una foto di archivio del 2009
Il parroco della cattedrale, don Daniele D’Ecclesia, rivolgendosi ai migranti ha chiesto ed ottenuto che abbassassero i cartelli e ha iniziato, con loro, a celebrare il rosario. Pochi minuti fa in cattedrale è arrivato anche il vescovo di Foggia monsignor Vincenzo Pelvi che sta parlando con alcuni dei migranti, ascoltando le loro richieste.
Uno dei tanti incendi che hanno distrutto più volte le baracche. Questa foto risale al 2016
Fonte: www.avvenire.it